Regia di Steve Carr vedi scheda film
Quando certi critici dissero che nella letteratura america-na il nero rappresentava il tramite con le forze oscure della natura, forse non intendevano la stessa cosa che hanno avuto in mente gli executive hollywoodiani chiamando Eddie Murphy a interpretare il remake del Dottor Dolittle, nel ruolo del dottore che parla con gli animali. Ma tant’è, Murphy se la cava, e questo ruolo gli serve per tenere un po’ su la sua traballante carriera. Nel secondo episodio viene richiamato in servizio da alcuni roditori che vogliono salvare la loro foresta dal disboscamento. E l’unico modo è far accoppiare la rarissima orsa che abita la foresta, in modo che la sua specie diventi, da virtualmente estinta, specie protetta. Ma l’unico orso buono alla bisogna è una sorta di pagliaccio cresciuto in cattività. Essendo tutto basato sull’accoppiamento, il plot porge il destro a blandi doppi sensi che dovrebbero alzare sopra gli otto anni l’età del target. Ma la trama non esiste, l’ecologismo è fasullissimo e nemmeno la fotografia dei paesaggi montani è decente. Il colpo di grazia sono gli animali doppiati con i vari dialetti italiani (anche se un paio li fa Luciana Littizzetto, ed è l’unico momento in cui si ride).
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