Regia di Stephen Metcalfe vedi scheda film
La decadenza di Sharon Stone, unica diva nella storia del cinema che non ha mai fatto un bel film (a parte forse “Casino” di Scorsese), si misura anche dall’uscita agostana di un Tv-movie come “Beautiful Joe”. Il filmetto di Stephen Metcalfe non è nemmeno ignobile, ma è già stato trasmesso in Tv negli Usa il 19-11-2000, e solo Spagna e Francia l’hanno successivamente ospitato nelle sale. In Italia arriva con i saldi estivi e lo vedranno in pochissimi: e pensare che quando passerà in Tv farà la sua piccola figura. Il “bel Joe” del titolo è un poveraccio del Bronx con un tumore al cervello che decide di vivere un’avventura prima di morire. Incontra casualmente, alle corse, una matta scossa di nome Hush e si invaghisce di lei. Altro che avventura! Hush deve soldi alle persone sbagliate, Joe per difenderla si caccia nei guai con dei gangster e fugge a Las Vegas con la donna e i suoi due figlioli. America di provincia, amore tra sfigati secondo un cliché che gli indipendenti Usa hanno messo in scena migliaia di volte. Metcalfe ha due o tre notevoli trovate di sceneggiatura, ma non riesce ad amalgamarle in un film che abbia un senso. La Stone fa un mucchio di versi e Billy Connolly, nel ruolo di Joe, è molto più bravo di lei.
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