Regia di Matt Sobel vedi scheda film
Appassionante racconto, più thriller che horror, che coinvolge pur senza strafare. Notevole la sceneggiatura, che fa della semplicità il suo cavallo di battaglia. Da vedere, a prescindere dai paragoni con il capostipite.
Premetto di non aver visto l'originale austriaco di cui questo sarebbe il remake, quindi la mia valutazione riguarda esclusivamente il film, in sè e per sè, e non già la comparazione rispetto al modello.
Non so se si possa definire un horror, ma direi che thriller probabilmente renderebbe meglio il contenuto.
Due gemelli, una casa sperduta con una madre sfigurata... e il mistero che si cela attorno a tutto ciò. Gli elementi per suscitare interesse ci sono tutti: resta da capire se l'esecuzione sarà in grado di mantenere le promesse. Risposta breve: sì.
L'incipit non è dei migliori, anche perchè il padre dei bambini non è per niente cinegenico, e da principio fotografia e attore sembrano televisivi e miseri. Piano piano, però, il quadro si trasforma e le atmosfere si fanno più cupe: si comincia a respirare l'ansia dei protagonisti.
Cosa si cela dietro alla maschera? Cosa nasconde quella donna? Tutto sembra ovvio, tranne l'essenziale. Le indagini, la scoperta, il colpo di scena... gli elementi si susseguono ordinatamente anche se qualche appunto qua e là emerge: la parte centrale a tratti arranca, alla ricerca di un pathos che però altalena.
Si arriva al finale, tutt'altro che rassicurante.
Una Naomi Watts quasi irriconoscibile incarna a dovere il proprio personaggio, mentre i due giovani protagonisti, fratelli nella realtà, non hanno forse chissà quale intensità attoriale, ma sono ben affiatati e funzionano. Manca un po' di espressività, nel trasmettere le emozioni più forti.
Durata essenziale, qualche sbavatura qua e là, un paio di occasioni sprecate... ma in definitiva una storia solida e ben orchestrata, che coinvolge e colpisce, pur senza eccessi (nel bene e nel male).
Giudizio positivo.
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