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Mr. Harrigan's Phone

Regia di John Lee Hancock vedi scheda film

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La recensione su Mr. Harrigan's Phone

di mck
6 stelle

C'è campo al camposanto, ovvero: etical-moral (& social) trading on-line [piccoli aiuti capitalisti dall'aldilà (o, meglio, al di qua, ma six feet under...), e l'evoluzione dell'iPhone].

 

C'è campo al camposanto.

 

Donald Sutherland

Mr. Harrigan's Phone (2022): Donald Sutherland

 

Se Tullio Dobner (1946-2018) nel corso dei decenni e Luca Briasco, Wu Ming 1 (Roberto Bui), Stefano Bortolussi, Giovanni Arduino, Bruno Amato, Adriana Dell’Orto, Maria Teresa Marenco, Beata Della Frattina, Brunella Gasperini, Delio Zinoni e tanti altri in quello degli anni si sono occupati del tradurre - in senso letterale: l’atto criminale del tradire e del restituire - Stephen King dall'inglese all'italiano, questo “Mr. Harrigan’s Phone” (6.25), nona regìa (the Rookie, Saving Mr. Banks, the Founder, the HighWay Man) e quinto script (Hard Time Romance, the Alamo, the Blind Side, the Little Things) di John Lee Hancock (texano classe 1956, autore del soggetto e della sceneggiatura originale di “A Perfect World” e dell’adattamento del “Midnight in the Garden of Good and Evil” di John Berendt, entrambi per Clint Eastwood), tratto dall’omonimo racconto dello scrittore di Bangor, Maine, contenuto nell’antologia “If It Bleeds” del 2020, è l'epitome (pur considerando il fatto che solo nell’ultimo lustro ci sono stati, remake/reboot compresi, in una gamma/spettro che abbraccia la più che sufficienza, in rigoroso ordine cronologico senza distinzione cinema/serie: “the Dark Tower”, “the Mist”, “It - Chapter One & Chapter Two”, “Mr. Mercedes”, “Gerald's Game”, “1922”, “Castle Rock”, “Pet Sematary”, “Doctor Sleep”, “In the Tall Grass”, “the OutSider”, “the Stand”, “ChapelWaite”, “FireStarter” e “Lisey’s Story”) della fedele traslazione/trasposizione kinghiana “ideale” da inchiostro a pixel (the support formerly known as celluloide & sali d'argento).

 

locandina

Mr. Harrigan's Phone (2022): locandina

 

Il primo terzo è ottimo, i restanti due terzi (nei quali si mostra un poco, ma sempre troppo, l’impronta di Jason Blum e specialmente - purtroppo - di Ryan Murphy, entrambi co-produttori) si adagiano un (bel) po' (il “problema” è “sempre” quello: la pagina scritta riesce a rendere “credibile/gestibile/accettabile” la maggior parte degli elementi e dei dispositivi soprannaturali perché nel processo di “interpretazione” entra direttamente in gioco il filtro/prisma dell’immaginazione del lettore, mentre il cinema è un medium più passivo e deve accollarsi direttamente la quasi totalità della messa in moto della sospensione dell’incredulità: un romanzo magnifico qual è “From a Buick 8”, ad esempio, quasi certamente -?- sarà un fallimento se trasportato in audio-video), e il risultato finale è (**¾) *** - 5.875.


Donald Sutherland spadroneggia, ma il giovane Jaeden Martell (oltre al suddetto paio di “It”: St. Vincent, Masters of Sex, MidNight Special, the Book of Henry, Knives Out, Defending Jacob, Metal Lords e Calls) gli tiene testa. Chiudono il buon resto del cast: Kirby Howell-Baptiste (Killing Eve), Joe Tippett (Mare of EastTown) e Cyrus Arnold.

 

Fotografia e montaggio dei sodali John Schwartzman (da Michael Bay a Colin Trevorrow, passando per Richard Donner, Ron Howard, Michel Gondry) e Robert Frazen (“Synecdoche, New York”, “I'm Thinking of Ending Things”) e musiche di Javier Navarrete (el Espinazo del Diablo, el Laberinto del Fauno, the Hole, Byzantium), mentre tra le canzoni della colonna sonora spiccano pezzi di Sigur Ros, the Black Lips, YeaSaier, Battles, KC and the SunShine Band, DeAndre Cortez Way (Soulja Boy Tell'em) e Kevin Parker (Tame Impala).

 

Jaeden Martell

Mr. Harrigan's Phone (2022): Jaeden Martell

 

Florilegio (dal racconto kinghiano).

 

Non vantarmi mai di avere imparato a leggere così presto è stato un dono che mi hanno fatto i miei genitori, e che mi ha permesso di capire fin da subito che disporre di un talento non ti rende migliore degli altri.

 

- “La gioventù è una cosa meravigliosa”, disse il signor Harrigan. “Che crimine, sprecarla nei bambini.”
- “Eh?”
- “Lo hanno detto in molti, ma nessuno meglio di Shaw. Fa niente, dai, corri, che Dickens ci aspetta.”

 

- “Se avessi un cucciolo che non ha ancora imparato a fare i bisogni fuori, gli daresti un premio se fa la cacca in salotto?”
- “No, ovviamemte.”
Annuì. “Sarebbe come insegnargli l’opposto di ciò che deve imparare. E quando si tratta di commercio, Craig, la maggior parte delle persone sono come cuccioli ai quali va insegnato dove cagare.”

 

...ripensai a quanto mi aveva detto: che Internet era come una conduttura che perdeva e sputava fuori informazioni invece che acqua. […] Benché l’iPhone fosse per lui una novità al punto che non sapeva quasi come accenderlo, il signor Harrigan aveva già intuito la necessità di aggiustare la conduttura, se si voleva che gli affari – almeno, per come li concepiva lui – proseguissero come sempre. Non ne sono certo, ma credo che avesse previsto i paywall un paio d’anni prima che il termine venisse coniato. Certamente non conoscevo il fenomeno che sarebbe stato definito “jailbreaking” , proprio come ignoravo il modo di aggirare le cosiddette restrizioni operative. I paywall erano arrivati, ma a quel punto la gente si era già abituata a ottenere le cose gratis, e aveva reagito male alla richiesta di sborsare quattrini. Trovandosi di fronte a un paywall per accedere al New York Times, ci si spostava sul sito dela CNN o dell’Huffington Post, anche se la qualità degli articoli non era altrettanto elevata (a meno che, ovviamente, non si fosse attratti dai box pieni di foto di celebrità con scollature vertiginose).

 

Ora che siamo in pieno Ventunesimo secolo, credo che i cellulari siano il nostro modo per sposare il mondo intero. In tal caso, probabilmente sarebbe un cattivo matrimonio.

 

Kirby Howell-Baptiste

Mr. Harrigan's Phone (2022): Kirby Howell-Baptiste

 

Etical-moral (& social) trading on-line, ovvero: piccoli aiuti capitalisti dall'aldilà (o, meglio, al di qua, ma six feet under...), e l'evoluzione dell'iPhone.

 

(Insopportabile poi 'sta cazzo di abitudine del gettare in tutti i fiumi in tutti i laghi in tutti i mari oggetti dotati di batterie contenenti metalli pesanti.) 


Parziale kingheide letteraria recente:
- Under the Dome (2009)
- Gwendy's Button Box (2017) 
- the OutSider (2018)
- Laurie (2018)
- Elevation (2018)
- the Institute (2019)
- If It Bleeds (2020)
- Later (2021)
- Gwendy’s Final Task (con R.Chizmar, 2022)    

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