Regia di Manoel de Oliveira vedi scheda film
Ancora una volta Manoel de Oliveira non ha tradito le aspettative. Con “Parole e utopia” racconta la storia di padre Antonio Vieira così come lui stesso la rivive quando, nel 1663, viene convocato dal tribunale dell’Inquisizione. De Oliveira riesce al tempo stesso a raccontare un’epoca e a calare nel presente il significato della vita di Vieira. Anche perché l’eleganza del film non è mai calligrafica e de Oliveira non è per nulla interessato alle ricostruzioni d’epoca e alle belle immagini che affliggono il cosiddetto cinema europeo di qualità. E il ritmo pensoso e trasognato del film consente allo spettatore di calarsi completamente dentro la magia delle immagini e del racconto, proprio come avviene abitualmente nel suo cinema. Come i grandi vecchi de Oliveira utilizza volentieri gli stessi attori: e infatti Leonor Silveira è una splendida Cristina, regina di Svezia, mentre Luís Miguel Cintra è uno degli attori che presta il volto a padre Antonio Vieira. E, come i grandi vecchi, de Oliveira si dimostra più innovativo e meno omologato di tanti giovanotti rampanti e di tanto cinema globalizzato e amorfo.
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