Regia di Nello Rossati vedi scheda film
Django 2, a oltre vent'anni dal primo capitolo, è un'operazione palesemente commerciale: una sceneggiatura campata in aria (Franco Reggiani e Nello Rossati) vorrebbe ripercorrere le gesta del grandioso pistolero messo in scena da Corbucci nel 1966, ma non bastano le presenze del medesimo protagonista - Franco Nero, sempre professionale anche in queste occasioni - e della sua fedele mitragliatrice a convincere. Anzi, il 'grande ritorno' non era neppure poi così atteso, visto che di Django - sebbene con altri registi e altri interpreti - se ne erano già visti a palate negli anni successivi all'uscita del primo film. Quantomeno questa pellicola si premura di raccontare nuove gesta dello stesso personaggio, sebbene rimangano inestinguibili dubbi sulla logica che lo avrebbe visto abbandonare le armi per vent'anni, trasferirsi in un convento e quindi, in questo secondo capitolo, rimettersi di punto in bianco a fare carneficine come nulla fosse. Ma tant'è. Nel cast ci sono anche Donald Pleasence, William Berger e Christopher Connelly; il ritmo va e viene e si nota una leggera vena di ironia in più rispetto all'originale Django del 1966. Il co-sceneggiatore Reggiani è anche assistente alla regia; di Rossati (che si firma Ted Archer) era uscita una decina di titoli negli anni Settanta, tutti dagli esiti perfino inferiori a questo. 2/10.
Django, pistolero asso del mitra, si è ritirato da molti anni in un convento. Ma un giorno un malvagio potente rapisce sua figlia e Django è costretto a tornare a imbracciare la sua poderosa arma.
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