Regia di Babak Anvari vedi scheda film
Toby e Jay, sono una coppia di storici amici d’infanzia appassionata di graffiti. I due s’introducono nelle ville di ricchi borghesi per disegnare sulle pareti delle loro abitazioni il tag “I Came By” come forma di protesta contro la diseguaglianza sociale. Tutto procede nella norma fino a quando non prendono di mira l’abitazione di Hector Blake, ex giudice noto per essere difensore dei ceti più umili.
Un thriller mascherato da narrazione politica in cui una coppia di amici d’infanzia delle classi meno abbienti, decide di attuare una forma di protesta che si discosta dalle lotte ai quali ci hanno abituato i graffitisti, ovvero la scelta di non varcare mai la soglia delle abitazioni che decidono di colpire. Al contrario i due sfruttando il lavoro e le conoscenze di Jay, giardiniere di ville di proprietà di ricchi borghesi, impersonato dallo scrittore Zimbabwese Percelle Ascott, riescono a vandalizzare con il loro Tag gli interni delle case di ‘coloro che contano’. Quella che potrebbe di primo acchito sembrare una lotta di classe cambia registro proprio quando le vite dei due inseparabili amici sidividono. Jay apprende la notizia di una gravidanza inattesa della fidanzata e decide così di iniziare a pensare al proprio futuro. Toby, impersonato dal trentenne George McKay, alla sua ennesima pellicola da protagonista, invece decide di proseguire imperterrito non solo la lotta contro il sistema, ma anche contro una vita famigliare piatta e spiacevole, fatta di numerose incomprensioni con la madre vedova, l’attrice scozzese Kelly Macdonald.
Babak Anvari, regista inglese di origini iraniane, perennemente in bilico fra denuncia e horror, decide di creare una commistione dei suoi generi preferiti. L’intrusione nella vita del mite e sadico giudice Blake, magnificamente impersonato da Hugh Bonnevile, caratterista di commedie british di metà anni ‘90 e protagonista di Downtown Abbey, appiattisce però la sinossi fino a renderla ben poco interessante e trasformando il film in un thriller incapace di creare suspense. È quindi il cambio di registro narrativo, che avrebbe voluto dare linfa nuova a una pellicola pensata per un pubblico differente, che arriva a distruggere quanto di positivo visto nelle prime battute, trasformando il film in un‘ occasione persa anche per la presenza di un cast nel complesso ben assortito.
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