Regia di Francis Leroi vedi scheda film
Debutto, nel cinema per adulti, da parte dell'eclettico Francis Leroi, regista immediatamente cooptato nella scuderia dell'Alpha France.
Un giorno nella vita di tre donne molto diverse, che occupano lo stesso condominio parigino. Arlène (Siegried Cellier) sogna di incontrare un amante che sia interessato a lei, piuttosto che ai suoi soldi, ma deve accontentarsi di qualche piacevole distrazione pomeridiana tra le braccia di un ladro gentiluomo (Guy Royer) o delle avventure piccanti sul retro di un taxi, in compagnia di un anonimo viaggiatore (Dominique Aveline). La studentessa Joëlle (Maryline Guillaume) decide di interrompere la lezione scolastica quel giorno, perché vuole perdere la verginità; i suoi tentativi iniziali non portano da nessuna parte se non a una spensierata sessione S&M assieme a un ragazzo che ama farsi frustare - impostata principalmente per scherzo - e conclusi tra la braccia di una ragazza, che l'ha ingannata promettendole un incontro con il suo (inesistente) fratello. Joëlle raggiunge l'obiettivo paradossalmente al rientro, varcando i cancelli della scuola, quando incontra il professore di francese (André Miller) che la conduce a casa sua per impartirle una lezione privata. Infine, la casalinga annoiata Martine (Carole Gire) sperimenta il sesso di gruppo su istigazione della disinibita vicina, Charlotte (Dolorès Manta). Raggiunto l'obiettivo, finirà con le lacrime agli occhi per tutte e tre, che potranno però trovare consolazione nell'appartamento di Martine, disposta ad ospitare nuovi cuori infranti nei suoi animati incontri di gruppo.
I piaceri solitari (edizione inglese): Maryline Guillaume e Dolorès Manta
Francis Leroi (1942 - 2002), dopo aver diretto l'erotico spinto Le tentazioni di Cristina (1973), affonda decisamente lo sguardo nella nuova corrente a luce rossa, dal 1974 legalizzata anche in Francia e già praticata, con esiti rilevanti, in particolare da José Benazéraf (Les lesbiennes), Claude Mulot (La passera parlante), Gérard Loubeau (Les petites garces) e Max Pécas (La cuginetta inglese). Leroi produce (distribuisce Alpha France), scrive - supportato dall'attrice/sceneggiatrice, spesso presente nelle pellicole di Jean Rollin, Natalie Perrey - e dirige, sfruttando le capacità dell'ottimo cineoperatore Roger Fellous (lo stesso all'opera quell'anno anche per Mulot, in Shocking!). Al reparto macchine fotografiche ed elettricisti troviamo invece Luigi Bisioli, non l'ultimo arrivato dato che, con stesso ruolo, sarà presente anche sul set di 007 - GoldenEye (Martin Campbell, 1995). Una premessa forse noiosa, ma indispensabile per delimitare il contesto produttivo in cui nasce questo I piaceri solitari, film appunto d'esordio nell'hard per Francis Leroi, uno dei registi d'oltralpe più significativi (non dei più prolifici) che firma le sue opere, generalmente sempre molto curate, senza nascondersi dietro pseudonimo, alternandole con il cinema tradizionale.
I piaceri solitari: Siegried Cellier e uno dei suoi amanti in cerca di soldi
La storia è concentrata sulle esperienze sessuali di tre graziose ragazze (volti di attrici non famose, ma spesso presenti nell'hard e piuttosto sensuali: Siegried Cellier, Maryline Guillaume e Carole Gire) e si sviluppa in maniera corale, ovvero i tre episodi sono tra loro connessi, procedendo sullo schermo in maniera intrecciata. Ne risulta un lungometraggio molto ben girato, montato e interpretato, per il quale Leroi ingaggia anche Jean-Pierre Pouret e Dany Darras, autori della discreta colonna sonora che avrebbero poi confinato la loro attività al cinema per adulti, con eccezione della commedia Corrimi dietro... che t'acchiappo! (Robert Pouret, 1976). I valori di produzione sono quelli di un'opera tradizionale, realizzata con i giusti tempi di lavorazione e pensata per un pubblico che voglia assistere a un film per adulti senza vergognarsene, seguendo anche una trama che propone addirittura tre ritratti esistenziali di vita femminile, in piena evoluzione. Tra le molte sequenze ben realizzate si segnala quella, incredibile data l'epoca delle riprese, girata su un taxi in movimento nel bel mezzo di un intenso traffico, in prossimità della Torre Eiffel, con sottofondo musicale a ritmo di walzer, mentre Siegried Cellier s'intrattiene, molto intimamente, con Dominique Aveline.
I piaceri solitari: Maryline Guillaume
Curiosità
Leroi esprime il suo pensiero ecologista, mostrando diversi manifesti "contro l'energia nucleare", esposti nella cameretta che ospita Joëlle, mentre quest'ultima pratica un 69 in compagnia dell'amica lesbica.
Durante l'orgia finale (girata in maniera poco esplicita, quasi pudica), Joëlle fa sesso di gruppo, ma si perde nella lettura del classico L'histoire d'O, versione fumetto, disegnato da Guido Crepax nel 1975 [1].
I piaceri solitari: flano pubblicitario
Visto censura [2]
Il film di Leroi è arrivato anche sui nostri grandi schermi (quelli a luce rossa ovviamente), dopo aver ottenuto visto censura n. 73112 in data 6 marzo 1979, "con il divieto per i minori di anni 18 per le numerose scene di accoppiamento omo ed eterosessuale".
Metri di pellicola indicati nel verbale: 2330 (circa 86' in proiezione cinematografica).
NOTE
[1] L'interesse di Leroi per i fumetti è certificato dalla sua collaborazione con Pierre Gibrat, per il quale il regista scrive, a metà degli anni Novanta, i testi di "Pinocchia", una versione che anticipa il celebre Gulliveriana (1996) di Milo Manara, presentando un'insolita rilettura del racconto di Collodi.
[2] Dal sito "Italia Taglia".
Cover del fumetto Pinocchia di Leroi/Gibrat
I piaceri solitari: cover per un'edizione home video americana
"Cani che abbaiano, voci indistinte, musica improvvisa, martellate, mobili trascinati, odore di cavolo, tonfi, urla, corse di bambini, festicciole, orgasmi soffocati, risa, porte sbattute, sciacquoni, colpi di tosse, passi pesanti, pianti di neonati, grida di esultanza, applausi, bestemmie, squilli di telefono, pianoforti e chitarre, grida per le scale.
Un condominio, insomma."
(Marco Presta)
F.P. 09/09/2022 - Versione visionata - Tout pour le plaisir - in lingua francese (durata: 79'12")
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