Regia di Valentino Orsini vedi scheda film
Orsini, nel 1970, propone un eroe della Resistenza non incasellabile in alcuna nota formazione politica. Probabilmente anche questo segnò la sua fine tragica ad opera dei fascisti repubblichini. Il giovane partigiano, appena ventunenne, fu impiccato a Castrocaro e poi di nuovo a Forlì, dove fu esposto a "beneficio" della folla, ben prima del 28 aprile 1945. Silvio Corbari rappresenta un tipo di partigiano portatore di un antifascismo militante e permanente, una sorta di Che Guevara, vicino agli ideali del Sessantotto, più Mao che Breznev, più Trotskij che Stalin. Il film non è perfetto, ma ha sequenze riuscite e perfino Giuliano Gemma, sebbene meno giovane di quanto sarebbe richiesto, funziona piuttosto bene nel ruolo del protagonista. Tina Aumont, una presenza quasi d'obbligo nel cinema italiano dell'epoca, non si spoglia, o quasi, per tutto il film, e questa è sicuramente una novità.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta