Regia di Neil Jordan vedi scheda film
Humphrey Bogart, Elliot Gould, Robert Mitchum, James Caan. Sono sono alcuni degli attori che hanno dato volto e corpo al detective Marlowe, figura noir creata dallo scrittore Raymond Chandler e destinata a fornire il modello per il genere hard boiled per quasi un secolo .
Liam Neeson si aggiunge all'elenco, e devo dire che calca lo schermo al pari dei più grandi: disilluso, sigaretta perennemente in bocca, passo lento e sguardo sgualcito, spinto da un indomabile sete di verità che lo porta a cavalcare con pervicacia un indagine finita quasi subito in un vicolo cieco, snodatasi poi, indizio dopo indizio, fra menzogne e doppie piste, fino all'epilogo.
Dietro la patina vintage e rassicurante degli anni '30, si nasconde un sottobosco di criminalità e traffici illeciti, annidato fra le altre sfere di potere. Un uomo è la chiave di tutto, ma è improvvisamente scomparso. Il detective Marlowe incaricato dall'amante dell'uomo, cerca di ritrovarlo.
Oltre il protagonista ( benissimo anche Diane Kruger nei panni della femme fatal ) , Jordan azzecca montaggio e atmosfere ( colonna sonora jazz da paura) , il problema è nella scrittura, che cerca di spiegare tutto perdendosi in un eccessiva verbosità che non giova al ritmo del film.
Resta a mio parere un più che discreto tentativo di dar lustro ad una figura letteraria e cinematografica imprescindibile
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