Regia di Justin Lee vedi scheda film
Uno degli innumerevoli film sugli squali. Non memorabile, tantomeno dei peggiori. Se non altro con una impostazione più realistica, in buona parte ispirato dal capolavoro inarrivabile diretto da Steven Spielberg nell'ormai lontano 1975.
Jessie (Nicky Whelan) esce brutalmente da una relazione di coppia. Per aiutarla a riprendersi, i suoi amici la convincono a portare a termine la vacanza che lei e il suo ex avevano pianificato. Pal Will (Shane West) organizza una festa in barca, gestita dal capitano Wally (Ed Morrone), per trasportare un gruppo di turisti su una piccolissima isola, tra i quali è presente anche Jessie. Ma un grande squalo bianco, affamato, è in agguato nelle vicinanze. Wally lo capisce e dice a uno del gruppo, che ha appena subito un profondo taglio alla mano, di tenere il braccio fuori dall'acqua per timore che il sangue attiri lo squalo più vicino. Il primo a cadere tra le fauci dello squalo è proprio il capitano Wally, mentre gli altri rimangono intrappolati sulla terraferma, incapaci di sfuggire alle aggressioni del feroce predatore.
Maneater: Nicky Whelan
Justin Lee non è uno sprovveduto, ha alle spalle una lunga esperienza come regista, quantificabile nella direzione di undici film e svariati episodi di serie televisive. Facciamo questa premessa perché Maneater, a pochi giorni dal rilascio, è stato letteralmente massacrato, in particolare dal pubblico sull'imdb, ma in generale anche dalla critica. Che non sia un film memorabile è certo, ma si tratta comunque di un'opera diretta piuttosto bene, considerando il budget molto contenuto. Un grosso limite del lungometraggio è identificabile nella colonna sonora, pressoché costante e molto invadente (addirittura con lirica che si sovrappone ai dialoghi). Però, se si è appassionati del filone, del film si potranno apprezzare più cose a cominciare dalla bella cinematografia, proseguendo con location affascinanti, per finire con qualche effetto speciale che riesce a lasciare il segno, in particolare proprio quando lo squalo è fuori scena e i truccatori ricorrono alle classiche protesi a base di silicone e sangue artificiale. La storia è davvero sintetica, i personaggi poco approfonditi, mentre la figura del genitore vendicativo (interpretato da Trace Adkins) è chiaramente modellata sul personaggio di Quint (Robert Shaw); così come, dal capolavoro diretto da Spielberg, Lee trae più volte spunto, a cominciare sin dai primi minuti del film. Maneater non aggiunge nulla di nuovo al filone sul terribile predatore marino, anzi delle due tende a porsi in sottrazione rispetto alla deriva trash raggiunta dalla produzione "Asylum". Ma questo diventa paradossalmente un pregio e Maneater non annoia se si riescono a tollerare alcuni trucchi in CGI poco riusciti o alcune sviste madornali, tipo l'attacco del predatore in acque bassissime.
Maneater: Nicky Whelan e Trace Adkins
"Quanto all'amore paterno degli squali, essi non sono inferiori per dolcezza d'animo e buona disposizione nei confronti della prole a nessuno degli animali più mansueti."
(Plutarco)
F.P. 01/09/2022 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 87'03") / Date del rilascio: USA, 26/08/2022; Regno Unito, 29/08/2022; Nuova Zelanda, 26/09/2022
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