Regia di Maurizio Pradeaux vedi scheda film
Ultima "doppia fatica" (soft e hard) dell'oggi compianto Maurizio Pradeaux, prima di riciclarsi improbabile romanziere
Curioso dramma erotico ambientato in una Capri fuori stagione che chiude la modesta carriera del romano Maurizio Pradeaux (classe 1931 e recentissimamente scomparso) e che vede come protagonista la "strana coppia" formata da un decadente Tony Kendall (al secolo Luciano Stella) e dalla pornostar americana Sharon Kane nella sua unica trasferta italiana.
Girato in doppia versione (soft e hard), la pellicola ci narra la storia di Alberto (Tony Kendall), facoltoso ed elegante uomo d'affari di mezz'età con l'insana passione per il "vouyerismo" praticato assistendo di nascosto ai convegni amorosi, sia omosessuali che eterosessuali, della giovane moglie Ingrid (Sharon Kane). In tali frangenti, Alberto è costantemente assalito e ossessionato dalla visione di lui stesso in procinto di congiungersi carnalmente con una misteriosa e procacissima fanciulla.
Un plot piuttosto noioso e risaputo che si trascina stancamente per un'ora e venti minuti circa, caratterizzato, nella versione soft, dal classico erotismo contenuto e patinato delle produzioni del periodo destinate al mercato televisivo delle cosiddette "seconde serate", equiparabili a quelle di un qualsiasi Ninì Grassia o del peggior Joe d'Amato.
Un debole filo metacinematografico lega l'altrettanto debole vicenda che procede a mano a mano che un fantomatico produttore legge il copione procuratogli dalla sua sceneggiatrice di fiducia.
Nella versione "alternativa", firmata dal Pradeaux come "Maurizio Sandrelli (sic!)" (spero che la povera Stefania nulla sappia di ciò!), l'espediente metacinematografico con i suoi scialbi interpreti sparisce per cedere a scene esplicite nelle quali si giustifica a pieno titolo la presenza della Kane, "milfona" dal fisico stile "chewingum masticato" (ne ha fatte di battaglie la nostra amica!!) e dall'espressività degna delle peggiori prostitute da strada.
Fattosi opportunamente da parte il povero e oggi compianto Tony Kendall, evidentemente a disagio in operazioni di tal fatta, si esibiscono, nelle varie performances e accanto alla Kane, sconosciuti figuranti che interpretano: il "cicerone" "Peppino Faticato (o "Sfaticato" non si capisce bene)", dedito a "rimorchiare" turiste straniere piuttosto che a illustrare le bellezze dell'isola; la svedesina Katrin, pessima come attrice (la scena dell'ubriacatura rasenta l'apogèo della cagneria) ma discreta come "beheaver"; nonchè il francese Michel, studente in lingue che decide (manzonianamente parlando) di "sciacquar i panni a Capri" per perfezionarsi nell'italico idioma (...non sarebbe il posto ideale ma non importa), personaggio di cui piace ricordare alcuni momenti di assoluto "sculto" dei quali si renderà protagonista: vedasi al riguardo le fotografie da questi scattate tra le gambe della Kane, per inquadrarle ora le mutandine, ora, dopo una breve e compiacente assenza di quest'ultima, la pelosa vagina, nonchè la "manipolazione genitale" impartita sempre alla Kane e con un Kendall fintamente distratto, malamente dissimulata dall'intento di smacchiarle il vestito con il borotalco. A completamento del panorama attoriale "hardistico" citiamo un ciccione ricoperto di peli che a vederlo copulare fa abbastanza schifo, nonchè la lungagnona brasiliana di colore Thel Montenegro, la quale fruì all'epoca di una fugace popolarità per aver reclamizzato il famigerato "Cacao Meravigliao" nello squinternato varietà arboriano "Indietro Tutta". Nel rivestire il ruolo di Cicalù (sic!), ennesima conquista di "Peppino Faticato o Sfaticato", si esibisce non controfigurata e con nostra grande e gradita sorpresa, sia in un rapporto saffico, sia in una fellatio coi controfiocchi.
Tra gli altri momenti trash riservatici dalla pellicola, non possiamo fare a meno di richiamare alle nostre memorie: gli sfoggi culturali da quattro soldi messi in bocca al Kendall consistenti in motti e proverbi talmente risaputi da far cadere le braccia; i continui brindisi a questo o a quello inneggiati dal medesimo Kendall nelle numerose libagioni organizzate a casa sua prima di assentarsi allo scopo di spiare le porcaggini della consorte, accampando la scusa, sempre quella, di ricevere "un'urgente telefonata da Londra" (sic!). Ciò senza dimenticare un finale a sorpresa "alla Meir Zarchi" con protagonisti il Kendall e la misteriosa ragazza della visione e sul quale preferisco non anticipare nulla (davvero vedere per credere!), finale che, se non riuscirà a impressionarci o a inorridirci come vorrebbe, sarà sicuramente in grado di suscitare in noi malcapitati spettatori tante crasse e irresistibili risate involontarie.
A chi abbia avuto il coraggio, al pari del sottoscritto, di visionare entrambe le versioni, non sfuggirà, nella versione soft, la curiosa similitudine tra le vicende personali del protagonista (nella finzione) e della sceneggiatrice (nella realtà metacinematografica). Anche per quest'ultima, il di lei attempato e facoltoso marito si allontanerà per lasciarla in "piacevoli conversari" con l'amico produttore, accampando, guarda caso, la medesima scusa di ricevere la fantomatica e urgente "telefonata da Londra".
Commento musicale a dir poco soporifero del Maestro Edoardo Alfieri che ricicla in maniera stucchevole, ora al "Bontempi", ora con banali smandolinate, i "refrains" di arcinote canzoni napoletane come "Torna a Surriento", "Voce e' Notte" e l'immancabile "O Sole Mio!".
Dopo quest'esperienza, tutto sommato fallimentare, il Pradeaux decise di abbandonare il mondo del cinema per riciclarsi improbabile scrittore di romanzi, di cui sarebbe interessante conoscere il numero di copie vendute, a tutt'oggi non noto.
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