Espandi menu
cerca
Una carrozza per Vienna

Regia di Karel Kachyna vedi scheda film

Recensioni

L'autore

artbears

artbears

Iscritto dal 15 aprile 2018 Vai al suo profilo
  • Seguaci -
  • Post -
  • Recensioni 4
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Una carrozza per Vienna

di artbears
7 stelle

Al centro del film c'è il confronto dei due personaggi fatto più di sguardi che di parole perchè essi sono divisi da una rigorosa barriera linguistica oltre che il mutare del loro atteggiamento reciproco. Il film rappresenta anche un documento prezioso della Cecoslovacchia nel periodo immediatamente precedente alla Primavera di Praga.

Il regista Karel Kachy?a non rientra nella lista degli autori cecoslovacchi che vengono collegati alla Nová vlna (letteralmente nuova onda), movimento nato nel dopoguerra di fronte all'insoddisfazione di fronte al regime comunista, i cui film erano ancorati all'attualità, ricchi di humour nero e di situazioni paradossali e impiegavano con frequenza attori non professionisti. Forse anche per questo il suo nome risulta meno familiare di quello di suoi colleghi come Milos Forman, V?ra Chytilová, Ivan Passer, Juraj Jakubisko o Ján Kadár.

La parte centrale della sua carriera cinematografica è stata contraddistinta dalla lunga e fortunata collaborazione collo scrittore Jan Procházka. Questi era stato un funzionario del movimento giovanile comunista che aveva dipinto in maniera molto critica nel suo primo libro. La sua carriera letteraria e successivamente di sceneggiatore cinematografico decollò all'inizio degli anni Sessanta, nella seconda parte del lungo mandato presidenziale di Antonin Novotný, che seppur severo custode dell'ortodossia moscovita, aveva dovuto introdurre alcune timide semiriforme, rivelatesi presto assolutamente insufficienti a tamponare la pressione popolare che avrebbe portato alla Primavera di Praga. Fu in quel periodo che Procházka entrò addirittura nel Comitato Centrale del partito comunista cecoslovacco. 

Kocár do Vídne, realizzato nel 1966, è probabilmente il film più controverso tra quelli realizzati dalla coppia Kachy?a-Procházka perchè tocca un argomento praticamente tabù nella Cecoslovacchia di allora, quello del lato oscuro del movimento partigiano in contrasto con l'umanesimo con il quale vengono visti i due principali protagonisti della vicenda, Hans e Krista. Vi furono grandi discussioni in fase di realizzazione, seguite da un tentativo di boicottaggio delle riprese del film, fallito per la posizione dello sceneggiatore nell'organo del partito. "La nazione non accetterà un film del genere", profetizzò l'allora presidente Antonín Novotný. Alla prima del 1966, gli ospiti dell'Unione Sovietica protestarono contro il nuovo film, ci furono polemiche al riguardo: il film fu chiamato antitedesco, anticeco, antipartigiano. Il film venne presentato e anche premiato al Festival di Karlovy Vary, ma accompagnato da una reazione di fredda sorpresa da parte del pubblico convenuto. Con l'etichetta di "vergognoso mascalzone ideologico" scomparse completamente dopo l'invasione russa dell'agosto 1968. Procházka scomparve nel 1971, mentre Kachy?a continuò a realizzare film lavorando con altri sceneggiatori. Fu soltanto nel 1989 che tutto il cinema cecoslovacco di quegli anni ritrovò piena libertà di diffusione.

Il film vide l'esordio di Iva Janžurová (Krista), che ebbe una lunga carriera cinematografica e soprattutto teatrale e anche di Jaromír Hanzlík (Hans), che ebbe una lunga attività cinematografica e televisiva.

 

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati