Regia di Owen Harris vedi scheda film
Nel 1979 i Monty Python's escono in sala con il loro nuovo film: Brian di Nazareth. Da subito la pellicola provoca proteste, boicottaggi e tonnellate di indignazione, soprattutto da parte dei cristiani. Lo scontro tra gli artisti e l'opinione pubblica culmina in un dibattito televisivo che vede schierati da una parte due vescovi e dall'altra John Cleese e Michael Palin dei Monty Python's.
Fino al 1995 Life of Brian (Brian di Nazareth) rimase bandito dalla televisione pubblica britannica: basterebbe questo dato a spiegare l'accoglienza ricevuta dal film, diretto nel 1979 da Terry Jones e che vedeva protagonisti i Monty Python's. Blasfemia, questa l'accusa principale: eppure la pellicola ironizza sulle distorsioni del messaggio di Gesù Cristo e non tanto sulla figura del Messia cristiano; ciononostante il lavoro suscitò scalpore, controversie, proteste pubbliche e persino un dibattito televisivo, con moderatore Tim Rice, che vide opporsi da una parte John Cleese e Michael Palin, e dall'altra due vescovi. Surreale, ma neppure troppo: in Italia la situazione sarebbe stata perfino peggiore all'epoca, tuttavia la pruriginosa e ipocrita Inghilterra seppe comunque offrire un surreale spaccato anacronistico – la messa al bando di un'opera artistica per motivi religiosi, la censura preventiva a causa degli argomenti trattati – che, a conti fatti, fomentò la curiosità e la pubblicità attorno a Life of Brian. Questo il fulcro del film Holy Flying Circus, che procede per divagazioni e scenette alla Monty Python's con protagonisti sei sosia (letteralmente: sosia) dei veri attori originali. Tutto questo risulta molto presto stucchevole – il finto Eric Idle che fa le espressioni di Eric Idle, il finto Graham Chapman perennemente con la pipa in bocca come il vero Chapman viene spesso ritratto, etc. - e un po' fuorviante, ma comunque assortito con sufficiente fantasia e intelligenza nella sceneggiatura firmata da Tony Roche. La produzione targata BBC, con la regia di Owen Harris, non si cura granché di distaccare gli standard del lavoro da quelli per il piccolo schermo (riprese completamente in interni, costumi stereotipati, luci alte...) e questa è l'altra pecca fondamentale del film. In un cameo gustoso c'è anche Stephen Fry: interpreta Dio. 5/10.
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