Regia di Pietro Germi vedi scheda film
Un caposaldo della commedia all'italiana, con un indimenticabile Marcello Mastroianni.
Il barone Ferdinando Cefalù (M. Mastroianni) è sposato da quindici anni con Rosalia (D. Rocca). Ma in realtà la odia, ed è innamorato della giovane cugina Angela (S. Sandrelli). Quindi inizia a cercare un amante per la moglie, al fine di inscenare un delitto d'onore, per sbarazzarsi di quest'ultima e poter sposare finalmente Angela.
"Divorzio all'italiana" costituisce una geniale e divertentissima satira, affresco della Sicilia del tempo (per certi aspetti non molto diversa da quella attuale), della sua arretratezza, delle sue contraddizioni e della sua mentalità. Ma questo film prende di mira soprattutto l'articolo 587 del codice penale (abolito vent'anni dopo) che regolava il delitto d'onore legalizzandolo.
Il tutto è servito da una sceneggiatura ottima (che vinse l'Oscar), da un ritmo perfetto e da interpreti al loro meglio: un grandissimo Mastroianni nella parte del barone Cefalù, ottimamente spalleggiato da attori come Daniela Rocca, Stefania Sandrelli e Leopoldo Trieste.
Vari pezzi d'antologia: i tic di Mastroianni, le scene in cui quest'ultimo immagina i modi per eliminare la moglie, oppure quella in cui assiste alla proiezione al cinema del film "La dolce vita", film da lui stesso interpretato in quel periodo.
In definitiva una delle migliori commedie italiane di sempre.
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