Regia di Robert Rodriguez vedi scheda film
Come fanno un dissacratore sanguigno come Robert Rodriguez e un seduttore impenitente come Antonio Banderas, con il sulfureo alone di scandalo che sempre li circonda, a realizzare un perfetto film per famiglie? Trasformando in caos gioioso la provocazione, rendendo ancora più squillanti i colori della favola, senza abbandonare il lato nero che tanto piace ai ragazzini, e facendo erompere l’ironia. ”Spy Kids” è l’unico film uscito nella nostra estate che valga la pena di essere visto e uno dei rarissimi film per famiglie che non sia impastoiato nella melassa. È l’avventura scatenata di due ragazzini suburbani annoiati dalla scuola e da genitori troppo compunti, che scoprono all’improvviso che papà e mamma sono in realtà due temutissime superspie internazionali, che sono stati rapiti dai cattivi di turno e che tocca proprio a loro, ai “ragazzini spia”, andarli a salvare. E già che ci sono, salveranno anche il mondo da un’orribile macchinazione che prevede l’uso di un esercito di robot che hanno le fattezze dei figli dei potenti della Terra. Rodriguez è un talentaccio, capace di cucinare un successo con due lire (“El Mariachi”) e di mescolare Tarantino e Romero senza perdere la propria personalità (“Dal tramonto all’alba”). Qui è addirittura regista, sceneggiatore, produttore e montatore (grazie al cielo: monta da dio, senza nessuno di quegli sconfortanti tempi morti televisivi di oggi); e costruisce il film sul suo immaginario: robot e mutanti usciti da un baraccone di luna park, un mondo da favola sbilenco e lussureggiante che rimanda agli anni ’70, agli “Avengers”, al gioco più sfrenato della fantasia.
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