Regia di Anna Foerster vedi scheda film
"Mud", "Lucy", "Anna", ora " Lou", sai che fantasia, almeno qui c'è il cane, che come spesso accade, è sempre il migliore
Ennesimo tentativo di raccontare una storia attorno ad un personaggio dal passato traumatico e schiacciato dal senso di colpa, dotato di insospettabili abilità da combattente. Luc Besson ed il suo "Leon", hanno fatto scuola, almeno nell' ispirare titoli omonimi, ma con ben altri risultati.
Non è malaccio questo "Lou" , probabilmente il merito è dell' ambientazione selvaggia tra le foreste del Nord America, ma anche della rude protagonista: una donna sciatta di mezza età, burbera e arrabbiata con la vita, che prova a riscattarsi aiutando una giovane donna sua vicina di casa, alla quale rapiscono la figlia.
La regista gira un film tutto al femminile, nel quale ci sono donne forti ed indipendenti che non si rassegnano ai soprusi, anche se questa non è più una novità, e che volente finiranno per empatizzare.
Nulla di nuovo, vedibile.
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