Regia di Michele Lupo vedi scheda film
Michele Lupo ritorna allo spaghetti western dopo Arizona Colt, disponendo di un cast di caratteristi idone a confezionare un grande prodotto e di supporto all'inedito duo Gemma-Montefiori. Abbiamo infatti attori del calibro di Coltellacci, Pazzafini, Remo Capitani, Roberto Camardiel, Giacomo Rossi Stuard e Aldo Sambrell. Purtroppo una serie di dissidi tra lo sceneggiatore (lo stesso Montefiori) e la produzione nonché tra lo sceneggiatore e il regista portano a penalizzare il risultato finale. Montefiori vorrebbe fare un prodotto serioso alla Butch Cassidy, la produzione invece spinge (riuscendoci in buona parte) per dar vita a uno spaghetti western alla Trinità, soluzione peraltro caldeggiata dallo stesso Lupo. I contrasti portano così a far decadere alcuni personaggi che appaiono nel film con un senso depauperato. E' emblematico il personaggio affidato a Marisa Mell, la quale fa un cammeo del tutto superfluo e alieno rispetto al racconto (si sarebbe potuto benissimo tagliare).
Il film risente di una prima parte (circa quaranta minuti) inutile, in cui si assiste alle scorribande di Gemma. Il nostro è un baro sconclusionato (mostrate intere partite di poker con risse susseguenti), che si diletta persino nella corsa dei sacchi e che veste da straccione (con tanto di scarpe bucate). Un giorno si improvvisa rapinatore coinvolgendo, suo malgrado, l'amico Montefiori. Lupo porta avanti la pellicola quasi come se fosse costituita da una serie di episodi l'uno scollegato all'altro. Manca un vero collante che faccia rendere coinvolgente la visione. Alla fine il film si salva grazie agli attori e ai caratteristi, ma resta mediocre dal punto di vista della storia. Delusione. Voto: 5.5
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