Mentre il triste principe di Danimarca si arrovella sulle mura del castello di Elsinore, due bizzarri personaggi che rispondono (alternativamente?) ai nomi di Rosencrantz e Guildenstern si aggirano nei paraggi, impegnati in capziosi esercizi dialettici. E quando il capocomico giunge a corte per allestire la recita escogitata da Amleto, entrambi finiscono per rimetterci - pressoché inconsapevolmente - il collo.
Note
Opera prima (e finora unica) del commediografo già sceneggiatore dell'"Impero del sole", che si impadronisce di intreccio e caratteri della tragedia shakespeariana per trasformarli nelle pedine di un raffinato - e a tratti perfino irritante - gioco metateatrale.
Per me il "Rosencrantz e Guildenstern" è una delle massime vette della cinematografia di sempre. Qui intendo proporre una chiave interpretativa che aiuti a superare l'impressione di gratuita ironia, compiaciuta dissacrazione o eccessivo filosofeggiare che a volte gli vengono imputati.
Il film inizia con due uomini che sul fianco desolato di una montagna avanzano lentamente a cavallo… leggi tutto
Operazione metateatrale molto bizzarra, fuori dagli schemi, che propone l'Amleto dal punto di vista di due personaggi minori, strambi e che si divertono a fare duelli retorici e/o lapalissiani, giochi di parole che li distolgono da una fine assurda. L'esordio di Tom Stoppard è divertente e ingegnoso, si avvale di ottimi attori e di una discreta scenografia, ma a volte pare perdersi o indugiare… leggi tutto
L’idea di partenza poteva sembrare geniale: prendere due personaggi minori e sostanzialmente intercambiabili dell’Amleto (compaiono sempre insieme sulla scena, tanto che vengono confusi; nessuno dei due agisce autonomamente dall’altro), affidarli a due attori con le facce un po’ così (Gary Oldman e Tim Roth), assegnar loro dialoghi intorno ai massimi sistemi e… leggi tutto
La fine del mondo. Senza le parti noiose.
Parte lenta, ha un momento di stanca effettuando il giro di boa giunt'all'incirca a metà e si spegne un po’ verso la fine (ma ha pure dei…
Per me il "Rosencrantz e Guildenstern" è una delle massime vette della cinematografia di sempre. Qui intendo proporre una chiave interpretativa che aiuti a superare l'impressione di gratuita ironia, compiaciuta dissacrazione o eccessivo filosofeggiare che a volte gli vengono imputati.
Il film inizia con due uomini che sul fianco desolato di una montagna avanzano lentamente a cavallo…
Amo il Teatro, che a modesti livelli ho anche fatto, e trovarlo a volte abbinato all'altro piacere del Cinema mi da una grande gioia.
Questa passione, senz'altro condivisa da molti, mi ha portato a scegliere una…
Amo il cinema e amo l'autore teatrale elisabettiano per eccellenza, William Shekspeare, autore che al cinema ha dato tanto, e tanto il cinema ha preso da lui, storie tragiche, commedie, personaggi memorabili e storie…
Una trentina di autori, un centinaio di film e serie. Insomma: un prologo, appena.
Nota bene. La lista è chiusa -- tanto per una questione soggettiva quanto di tecnica…
Oggi, 31 agosto 2016, inizia ufficialmente la 73esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Un'edizione un po' particolare quest'anno. Infatti, l'intero Paese è ancora addolorato per il terremoto della…
Perché andiamo al cinema? ... Perché ci crogioliamo sul nostro divano per vederci un bel Home Video? ... Ci sono mille motivi! Il cinema fa sognare, ma si gusta, si riesce a interpretare perché il…
Dal punto di vista storico è il secolo che mi interessa meno di quelli tra Medioevo e Età moderna, però tre film che considero dei veri capolavori sono ambientati in questo periodo.
Probabilmente…
Leone d’oro al Festival di Venezia (non so dire se meritato o meno, ma sicuramente fu discusso) per il film che Tom Stoppard ha ricavato ispirandosi ad un suo importante lavoro teatrale.
Cinema teatrale e shakespeariano portato al limite (con estreme conseguenze), con invenzioni intellettuali altisonanti, che si attorciglia su se stesso creando scampoli degni di una vera e propria opera…
Un capolavoro surreale, ricco di inventiva e originalissimo in ogni scena. Per me è il più bel film di sempre. I dialoghi sono eccellenti e l'atmosfera è onirica. Un film che soprattutto diverte, ma offre anche diversi spunti di riflessione. Tanto ricco di dettagli, che, anche dopo averlo visto una quindicina di volte, vi scopro sempre qualcosa di nuovo.
I Novanta cominciarono di fatto, tra maggio e giugno 1989, quando la protesta di Tien'anmen si fece conoscere. Negli stessi giorni, vide la luce "Dead poets society", di Peter Weir, il film anticipa i '90 (in Italia il…
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Commenti (1) vedi tutti
Emblema post-moderno di sorprendente efficacia!
commento di mata