Regia di Scott Waugh vedi scheda film
Quando il vecchio fa' la differenza sarebbe meglio tenerlo che se manca tutto traballa...!
Fino all’altro ieri ritenevo che I Mercenari 2, seppur più caciarone e senza prendersi sul serio, fosse il più brutto della saga. Il primo che lanciava il tutto in due punti si prendeva sul serio e a maggior ragione visto che parlava di magagne di corruzione dei servizi segreti USA e di combattere per un valore diverso oltre che al denaro. Il terzo, nonostante il cattivo megalomane e si rivada pesante con il casting, perlomeno aveva il coraggio di ricominciare daccapo nel ricostruire la squadra con nuove e giovani leve.
Tutti e tre comunque avevano in comune delle belle scene d’azione con personaggi carismatici, divertenti, ironia esplosiva, un bel cameratismo e gioco di squadra.
Con I Mercenari 4 tutto questo viene un bel po’ a mancare.
C’è da dire che almeno l’inizio e la fine del film sono intriganti e divertenti al massimo, qualche scena splatter arriva anche, l’azione non manca e certe battute ironiche ci sono. L’unica cosa interessante del film è un risvolto della trama ancora più insolito del normale. Peccato che questo risvolto non viene gestito bene e questo rende la parte centrale piena di difetti.
Innanzitutto, per quel che mi riguarda, tra tutti i personaggi della squadra dovevano dare più rilevanza a Jason Statham che è il meno carismatico di tutti. Se riusciva nei tre precedenti a fare cose fighe era solo grazie al fatto che spalleggiava gli altri, soprattutto Sylvester Stallone. Certo, due o tre risate riesce a strapparle, ma dopo diventa estremamente noioso soprattutto quando agisce in solitaria.
Megan Fox è praticamente Statham, ma con la bagiana, oltre ad avere un’espressione e mezza. Le tre nuove leve hanno poca caratterizzazione e uno di loro mi hanno fatto rimpiangere Antonio Banderas. Dolph Ruldgren e Randy Couture fanno qualcosa, ma vanno in terza alla migliore. Il villain è bello telefonato e la sua rivelazione lo rende soltanto un gran cojone, aggiungendoci pure che si prende sul serio.
La storia è delirante e scritta col culo con battute da macho fuori luogo, contraddizioni buttate lì e dinamiche belle forzate. Il ritmo va’ a calare di brutto in due-tre punti nonostante la durata di un’ora e tre quarti.
Sylvester Stallone purtroppo appare per poco e nonostante anche lui non sia così tanto scritto bene almeno riesce a risollevare il tutto.
E niente, sicuramente il più moscio e meno riuscito della saga e se pure essendo d’azione annoia pure mi sa’ tanto che è meglio finirla qui.
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