Regia di James Gunn vedi scheda film
La narrazione mitologica marvelliana vince sul sistema capitalistico industriale di casa Disney
Difficile scrivere su di un film, quando è un classico prodotto di matrice industriale/capitalista dedito in primis al profitto. Inserito in un brand standardizzato che inglobata l' idea iniziale portante: trasformare i "sogni Marvel" dalla carta dei fumetti ad un sistema mondo esponenzialmente illimitato su mezzi di visione multipli (cinema, piattaforme e streaming, I Max ecc.), ha esautorato l' arco narrativo in un decennio, rendendolo consunto e donandolo a registi e sceneggiatori di scarsissimo respiro (vedi e non solo la deriva instupidita Waititi/Thor che sputtana tre saghe narrative, direi miliusiane, come Ragnarok/Il Macellatore di Dei passando per World War Hulk).
Infatti mi reco al cinema privo di entusiasmo per questo terzo volume dei G of Galaxy, visto anche lo scarso appeal che mi aveva creato il Gunniano "Suicide Squad".
Invece....eccoci nuovamente alla narrazione delle origini. La Meraviglia e l' Epica si rifanno prepotentemente avanti, dove gli innumerevoli personaggi hanno il loro spazio, il loro racconto, dove le scene iconiche delle reunion o degli scontri riescono a coinvolgere quasi più i 50enni di vecchia data come me che i figli adolescenti.
Non pensavo che l' avrei mai detto ma sia lode a James "Rocket Racoon" Gunn che fa all in e vince tutto.
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