Regia di Primo Zeglio vedi scheda film
Cassidy, arrestato ingiustamente, si dà alla macchia; il ranger Logan, che gli è amico, lo riacciuffa e i due si alleano contro un nemico comune.
Per quanto si tratti di un'opera piuttosto ordinaria e, per ammissione dello stesso regista Primo Zeglio, raffazzonata e senza tante pretese artistiche, I due violenti risulta comunque degna di nota: siamo infatti nel 1964 e 'spaghetti western' è un termine ancora inedito, ma qui siamo già pienamente all'interno del genere. Non è un classico western all'americana, infatti, e nella sceneggiatura di Zeglio, Marcello Fondato e Jesus Maria Navarro (coproduzione italo-spagnola, naturalmente) ritroviamo elementi tipici della declinazione all'italiana del genere: la violenza pur promessa dal titolo sarà anche limitata, ma il tema della vendetta e l'idea di base che neppure i buoni sono veri stinchi di santo (anzi) ci sono. Chiaro: il film in sé non è granché e la sua fattura poveristica traspare fin da subito, ma non siamo neppure di fronte a una pellicola sconclusionata o buttata via; scorrendo i nomi del cast comunque ci si rende già conto del livello medio-basso del lavoro: Alan Scott, George Martin, Susy Andersen, Silvia Solar, José Nieto, Luis Induni, Andrew Scott (Andrea Scotti), Aldo Sambrell e Paolo Barbara – moglie del regista – sono gli interpreti principali. Ritmo claudicante, ma apprezzabili le musiche di Francesco De Masi. Zeglio aveva appena licenziato l'analogo L'uomo della valle maledetta e si preparava a girare altri due western low budget. 2,5/10.
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