Regia di Ridley Scott vedi scheda film
Film che ha segnato un'era , "Il Gladiatore" lascia il segno
"Il Gladiatore" è un capolavoro nudo e crudo.
Scott in stato di grazia racconta la tragedia personale di un uomo contestualizzandola all'interno della storia; ma quest'ultima è solo un orpello narrativo, una cornice da blockbuster. La Roma fittizia ricostruita in digitale, cosi come le numerose inesattezze alla fine non contano nulla, perché sono divorate dall'emotività dei personaggi e da una messa in scena piena di energia e che tecnicamente parlando osa molto.
Prendete ad esempio l'incipit, la battaglia contro i barbari nella foresta nera: da sola vale il prezzo del biglietto, così come tutte le altre battaglie dei gladiatori ( forse solo Gibson ha fatto di meglio).
Ed il film ha avuto un successo planetario non perchè risponda al vero , come piace tanto ad Hollywood ultimanente (i barbari ad esempio sono vestiti con abiti dell'età della pietra , non c'erano tigri ma leoni al Colosseo, che all'epoca dei fatti narrati dal film non veniva ancora chiamato così, e si potrebbe continuare per ore), ma perché il racconto appassiona, coinvolge lo spettatore toccando sentimenti universali e le giuste corde , soprattutto grazie alla straordinaria mimesi empatica di Crowe, giustamente premiato con l'oscar. Ma anche gli altri non sono da meno: Phoenix , impegnato in una prova complessa dalle mille sfumature avrebbe meritato un riconoscimento ( Oscar da non protagonista andò a Del Toro per "Traffic") , e poi ci sono due mostri sacri come O'Toole e Richard Harris. Colonna sonora inarrivabile di Hans Zimmer, altre volte fuori registro, ma qui perfetto, che ha reso il film immortale. Per me resta uno dei risultati migliori di Scott.
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