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Vera

Regia di Tizza Covi, Rainer Frimmel vedi scheda film

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La recensione su Vera

di alan smithee
8 stelle

locandina

Vera (2022): locandina

VENEZIA 78 – ORIZZONTI

Vera, figlia di Giuliano Gemma, è sempre vissuta in una famiglia ove la bellezza veniva considerata un must irrinunciabile, dato per scontato al punto da considerare sia lei che la sorella Giuliana, come due bimbe carine, ma non belle come ci si sarebbe potuti aspettare da una coppia come quella dell’attore che interpretò Ringo a molti altri spaghetti western e la propria consorte.

Vissuta all’ombra di una celebrità genitoriale che dava sicurezza, ma è sempre risultata ingombrante per una propria affermazione, dotata di una bellezza vistosa che l’ha trasformata in qualcosa di eccentrico molto simile ad una figura transessuale, Vera si ritrova a cinquant’anni a dover ridimensionare il proprio stile di vita, accettando di venir regolarmente messa da parte in audizioni in cui il proprio aspetto fisico la restituisce inadatta a molti ruoli che esulino da personaggi sopra le righe.

Dietro la regia della celebrata coppia de la Pivellina, Tizza Covi e Rainer Frimmel, la storia di vita di Vera Gemma si trasforma in una film di narrazione con l’introduzione di una vicenda che potrebbe risultare più vera del vero, e che vede la nostra eccentrica e simpatica donna alle prese con una famiglia di disoccupati, il cui figlio finisce infortunato in un incidente con alla guida l’autista di fiducia di Vera.

Vera Gemma, Asia Argento

Vera (2022): Vera Gemma, Asia Argento

Vera Gemma

Vera (2022): Vera Gemma

L’episodio smarcherà una volta per tutte il dubbio che l’apparenza sopra le righe e la tendenza di Vera a cacciarsi in situazioni senza uscita, frutto di ingenuità e scarsa cautela, non nascondano una umanità di fondo che nobilita il personaggio (quello “vero”), senza edulcorarlo, e restituendoci una figura di donna onesta e tutta cuore, intenzionata a rivendicare un proprio sacrosanto ruolo che non la limiti ad accontentarsi sempre di risultare l’ombra riflessa e sempre poco visibile di cotanto padre, amato come è normale che si ami un genitore, ma anche oggetto di un inevitabile e certo non voluto ostacolo ad un percorso di vita che non necessariamente avrebbe voluto calcare necessariamente le scene paterne.

Lo stile della coppia di registi italo-austriaci si conferma straordinario, nel suo essere un ibrido compiuto e perfetto tra documento e narrazione che comunica vita vera sotto forma di romanzo narrato.

Vera Gemma

Vera (2022): Vera Gemma

Vera Gemma

Vera (2022): Vera Gemma

Restituendoci la figura straordinaria di Vera Gemma, donna procace che pare uscita da un film di Russ Meyer, bambola dalle forme esagerate e dal capello lungo e fino tutto extension su copricapo western degno di una esagerata Calamity Jane in gilet leopardato o pelliccia finta dai toni elettrici, personaggio unico e portentoso, carico di dignità e di umiltà anche quando si trova a rivendicare quei cinque sacrosanti minuti di celebrità in cui, celebrando Giuliano, qualcuno si degni di chiederle finalmente qualcosa di personale o che rientri finalmente in modo totale addentro ad una propria sfera personale di donna distante dall’essere “figlia di”.

In una apparentemente solo divertente scena, che si trasforma presto in uno dei punti cardine del film, Asia Argento porta l'amica Vera al cimitero Acattolico di Roma, ove le fa notare come spesso il destino riservi trattamenti incongrui e crudeli ai cosiddetti “figlii di”: in una tomba si scorge l'insegna "Figlio di Goete", che cancella crudelmente ogni possibilità di identificazione a colui che ebbe il gravoso compito di nascere come figlio del celebre poet tedesco, al punto da non meritare una propria identificazione.

Si tratta del fulcro sintetico e fulminante di tutta questa opera notevole di Covi e Frimmel, oltre che di un gran bel momento ironico e tenero di cinema.

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