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Alice, Darling

Regia di Mary Nighy vedi scheda film

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La recensione su Alice, Darling

di mck
8 stelle

Chekhov's Mallet.

 

 

Mary Nighy (figlia d’arte nata a Londra nel 1984), debuttante alla direzione di un lungometraggio dopo una carriera di attrice (Princesse de Lamballe nel “Marie Antoinette” di Sofia Coppola) e regista di corti ed episodi di serie tv, mette in scena…

 


– coadiuvata da un ottimo cast composto dalla bravissima protagonista Anna Kendrick (“Up in the Air”, “Scott Pilgrim vs. the World”, “Pitch Perfect”, “Drinking Buddies”, “Life After Beth”, “Happy Christmas”, “the Voices”, “Digging for Fire”, “Mike and Dave Need Wedding Dates”, “A Simple Favor”, “the Day Shall Come”, “Love Life”, “Dummy”, “Stowaway”, “Self Reliance”), qui forse al suo primo ruolo importante compiutamente adulto (e forse prodromo a "Woman of the Hour"), alle altrettanto intense prove di Wunmi Mosaku (Womb, Black Mirror: Playtest, His House, Lovecraft Country, We Own This City, Passenger), Kaniehtiio Horn (Possessor, Barkskins, Sugar Daddy, Reservation Dogs, Seeds, the Sensitive Kind) e Charlie Carrick, mentre l’Ontario, fotografato in purezza da Mike McLaughlin, una volta tanto interpreta l’Ontario, con, tra le righe, anche buone notizie: “Local wildlife is recovering to historic levels”

 


…con una narrativamente lineare e al contempo umoralmente ellittica efficacia (montaggio di Gareth C. Scales) la sceneggiatura scritta da Alanna Francis (alla sua opera seconda dopo “the Rest of Us” di Aisling Chin-Yee con Heather Graham e Jodi Balfour) col suo redattore di fiducia Mark Van de Ven.

 

 

          [Un rametto spezzato...]

 

 

          [Mamomissione colposa di una scena del delitto?]

 

 

          [Burro di cacao? Meglio un paninazzo!]

 


Musiche “invisibili”, ma sensibilmente parte del tutto, di Owen Pallet (“Her”, “Dream Scenario”), più la bella “Baby” di Hannah Cohen sui titoli di coda.

 


Infine il film, ch’è soprattutto una storia di amicizia in farsi che s’ulcera, si cicatrizza e si rafforza, potrebbe anche insinuarsi sottopelle come lacerante scheggia di specchio ad alcune persone ancora indecise sull’essere o non essere degli autentici pericolosi pezzi di merda in nuce. Bene così, con o senza (ma meglio con) maglio di Cechov.

 


* * * ½/¾ - 7.25   

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