Regia di Isabel Achával, Chiara Bondi vedi scheda film
Sono paraguayane, peruviane, marocchine, capoverdiane, cinesi, moldove. In Italia fanno, per lo più, le donne delle pulizie e le badanti. Nonostante i loro corpi siano spesso poco atletici e tutt'altro che longilinei, hanno tutte una passione in comune: il calcio. Il breve documentario di Isabel Achával e Chiara Bondi (appena 80 minuti) racconta le vicende di sette di loro, spesso segnate da eventi traumatici: chi costretta a scappare da società patriarcali e repressive, chi dai creditori, chi si ritrova sola e senza soldi con una figlia da crescere. Il torneo di calciotto al quale sono iscritte, che si disputa nel quadrante ovest della capitale, è per loro un formidabile strumento di aggregazione, il viatico per raddrizzare le loro esistenze sghembe, fatte di sogni semplici ma, non per questo, meno irrealizzabili.
Prodotto dalla Sacher Film di Nanni Moretti, che si presta per un succulento cameo, il film - pur peccando di una qualche monotonia stilistica e lasciando il calcio sulle quinte - ha il merito di saper raccontare una bella storia di immigrazione di queste leonesse della pelota, fatta di solidarietà, amicizia e dei più nobili valori sportivi.
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