Regia di Roberto De Paolis vedi scheda film
Soldi. Dammi i soldi.
Mi è piaciuto molto questo film, chiarissimo nella sua esposizione e con attori perfettamente aderenti ai personaggi. Soldi, soldi, dammi i soldi: sembra un mantra imprescindibile nella testa della giovane nigeriana, giunta in Italia proprio per averli, quei soldi. Si capisce quale "educazione" hanno avuto quelle ragazze, nelle loro famiglie, prima di farsi un viaggo come quello che le porterà sulla strada nelle degradate città italiane. L'unico spiraglio di salvezza, per alcune di loro, è l'essersi affidate a qualche rito magico che in qualche modo non le avesse fatte sentire partecipi della vendita del loro corpo. Una sorta di "lasciare a casa" i genitali facendo finta che la scopata a pagamento nella pineta di Ostia se la stia facendo qualcun'altra, magari una sconosciuta rimasta in Nigeria, che soffrirà al posto suo. Che cosa c'è nella testa di queste giovani? Possono cambiare? Vorrebbero trovare un lavoro? Princess non sa cambiare vita. Per lei esistono i soldi, unico "sistema di protezione " che sente di possedere. Forse un'unica arma che la convince di stare dalla parte giusta. Non crede ai sentimenti, spera semmai che qualcuno, invaghito di lei, le paghi l'affitto, la porti a fare shopping e dal parrucchiere. È per questo che non sa, non ne è capace, agguantare la fortuna e tentare di cambiare la sua squallida vita. Quel ragazzo che le vuole bene, che tenta con delicatezza di farle capire che un mondo diverso è possibile, la spaventa. Non sa, Princess, come reagire a quel commovente giovane che la riempie di attenzioni e non la vuole forzare, aspettando solo che sia lei a trovare i tempi giusti. Ma Princess non lo sa fare, ha freddo, ha paura, tanto da bagnare il letto come un neonato dopo un incubo notturno. E scappa. Qualcosa però cambia dentro di lei. Si percepisce una nuova insofferenza, una inquietudine, un mal-essere che di colpo sembra farle da "sveglia". Il bosco così com'è non le va più bene, si costruisce un tetto di plastica e un materasso lercio che dovrebbe farla sentire "in qualche casa", non accetta più i rapporti con quella leggerezza apparente che la facevano sentire forte e sicura, le duole la schiena, manda a fanculo i clienti. Il finale è tutto da scrivere.
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