Regia di Umberto Lenzi vedi scheda film
Mosso da gelosia, un indiano sottrae a dei banditi una grossa refurtiva di oro. Il Desperado, con due complici, parte per recuperare il bottino.
Umberto Lenzi aveva già alle spalle una discreta carriera decennale nel cinema popolare, quando approdò allo spaghetti western; era il 1968 e in rapida sequenza il Nostro licenziò Tutto per tutto! e Una pistola per cento bare, entrambi con John Ireland, Raf Baldassarre ed Eduardo Fajardo. Qui compaiono inoltre Mark Damon, Fernando Sancho, José Torres, Monica Randall e Armando Calvo; sceneggiatura di Eduardo (accreditato come Eduerdo!) Manzanos Brochero e soggetto di quest'ultimo e Nino Stresa – senza dover spiegare altro, si tratta di una coproduzione italo-spagnola (e pare che Brochero non abbia scritto una riga: sul copione lavorarono Stresa e Lenzi). Il fulcro centrale della storia – un bottino in oro conteso tra vari banditi – ha del tarantinesco, ma la tensione e la costruzione dei personaggi tipici di Tarantino sono qui distanti anni luce; lo stesso Lenzi trovava invece più affinità con i successivi film di Trinità e in effetti le facce simpatiche in Tutto per tutto! non mancano. Ma neppure sparatorie e morti ammazzati, il che lo rende un prodotto più prossimo alla linea 'integralista' dello spaghetti western, che alla sua futura deriva leggera. Meritevoli di nota la fotografia di Alejandro Ulloa, le musiche di Marcello Giombini e le (fantastiche) animazioni sui titoli di testa. 3,5/10.
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