Regia di Ti West vedi scheda film
Pearl è il secondo capitolo della trilogia di Ti West. Trilogia che presenta X – A sexy horror movie e Maxxine
Questo secondo film uscito dopo X è il prequel della prima pellicola ed è stato girato in contemporanea con lo stesso film.
Nella fattoria isolata della sua famiglia, Pearl deve prendersi cura del padre malato sotto la stretta supervisione della madre religiosa. Sogna una vita lontana, simile a quella delle star del cinema, ma vive in un ambiente opprimente e spaventoso.
Il film è stato scritto da Ti West con l’aiuto di Mia Goth e si vede nettamente la mano femminile e la voglia di raccontare un mondo che è quello della donna in modo diverso ma piuttosto diretto.
Si tratta sempre di un film horror e con tutti i crismi che un film del genere deve avere.
La pellicola racconta la storia di uno dei personaggi del capitolo precedente e cioè il mostro: la vecchia “Pearl”, interpretata magistralmente da Mia Goth.
Siamo alla fine della Prima guerra mondiale e abbiamo un mondo in rivoluzione esattamente come lo è la giovane protagonista. Tutta la sua voglia di ribellarsi.
Stretta da una famiglia con un padre tetraplegico che lei è costretta ad accudire e una mamma che per il suo bene le tarpa le ali.
Il dilemma è tutto li: avrà ragione o torto la mamma? E’ giusto continuare a seguire quello che dice la famiglia e accudirli nella malattia, sopprimendo i propri sogni e la propria vita in segno di riconoscenza verso chi ci ha generato?
Le tematiche lambiscono quelle di “X” anche se qui il discorso religioso è solo accennato possiamo notare come le uniche scene che hanno a che fare con questo mondo risultino totalmente prive di empatia.
Mia Goth è una novella Judy Garland del Mago di Oz, con tanti accenni al colore rosso, alla solitudine della casa e alla ricerca della propria libertà.
Le scene splatter e horror sono molto simili a quelle dell’altra pellicola, il tutto studiato nei minimi particolari e anche se in certi punti sembra vagamente telefonato, la cosa non infastidisce.
Da sottolineare la prestazione sublime della madre della protagonista cioè Ruth interpretata da Tandi Wright.
C’è più di un punto dove si fa riferimento all’influenza spagnola e chiaramente il paragone con il Covid è decisamente molto forte.
Probabilmente ho preferito un pò di più il primo film, anche se pure questo secondo capitolo è un gran bel film e Mia Goth dimostra tutta la sua bravura e grandezza.
SPOILER
La scena conclusiva dove si vede il sorriso isterico con tanto di lacrime di Mia Goth è semplicemente straordinaria. La sua voglia di libertà e di essere se stessa ancora una volta si spegne per colpa di qualcun’altro...
Una ricerca, anche con mezzi illeciti, di poter essere donna/ragazza libera e essere se stessa che non si conclude nel modo sperato perchè la società dei primi del 900 (ma anche odierna…) non lo permette: se sei diversa sei sbagliata.
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