Un famoso cacciatore di teste si imbatte in uno dei suoi maggiori nemici, uno scommettitore professionista, un fuorilegge che lui stesso aveva spedito in prigione molti anni prima.
Il soddisfacente ritorno alla regia di Walter Hill è un'alacre sequela di stereotipi riproposti con solerzia, dove il mestiere del regista americano regala molti guizzi ed emerge costantemente, rinvigorito da una confezione di puro stampo cinematografico. Azzeccati i protagonisti ed i comprimari da graphic novel. Specifico Filmico 7/8
Il deludente ritorno alla regia di Walter Hill è un'inerte sequela di stereotipi riproposti con pigrizia, dove il mestiere del regista americano regala alcuni guizzi ma emerge solo sporadicamente, fiaccato da una confezione di stampo televisivo. Bravi gli attori protagonisti, anonimi i comprimari. Voto 5
Walter Hill, classe 1942, e da vendere, gira nel 2022, sceneggiandolo partendo da un proprio soggetto condiviso con Matt Harris (“the Starling”), il suo primo spaghetti western (1897: New Mexico → Chihuahua), dedicandolo a Butt Boetticher (“Seminole”, “Decision at Sundown”, “Ride Lonesome”), e lo fa alla grande: dopo 50… leggi tutto
Presentato fuori concorso alla 79° Mostar del Cinema di Venezia, Dead for a Dollar di Walter Hill è un western revisionista che segue gli stilemi tipici del genere incorporati da obiettivi femministi e antirazzisti, comunque, sempre all’interno di un immaginario marcatamente “old school”.
Dopo I cavalieri dalle lunghe ombre (1980), Geronimo… leggi tutto
Il cacciatore di taglie Max Borlund (C. Waltz), ha la fama di grandissimo pistolero e uomo d'onore, per questo motivo è riuscito a mettere dietro le sbarre il famigerato bandito Joe Cribbens (W. Dafoe). Viene così incaricato da un uomo d'affari di andare a ritrovare la moglie rapita da un soldato di colore della fanteria dell'esercito, adesso divenuto disertore. La…
figure umane nella difficile e polverosa società americana a fine 800 , nel nuovo messico.
il cacciatore di taglie viene messo in contatto direttamente tramite l'esercito, con un ricco uomo di città, che vuole che rintracci l'uomo di colore disertore che gli ha rapito la moglie.
l'uomo di città è molto attento alla sua reputazione e ci tiene che il lavoro venga…
Presentato fuori concorso alla 79° Mostar del Cinema di Venezia, Dead for a Dollar di Walter Hill è un western revisionista che segue gli stilemi tipici del genere incorporati da obiettivi femministi e antirazzisti, comunque, sempre all’interno di un immaginario marcatamente “old school”.
Dopo I cavalieri dalle lunghe ombre (1980), Geronimo…
Sul finire del XIX secolo, l'anziano cacciatore di taglie Max Borlund è assoldato dal ricco Martin Kidd, per recarsi, insieme al soldato di colore Poe, in Messico, ove un altro militare di colore, Elijah Jones, avrebbe condotto Rachel, moglie di Kidd, dopo averla rapita per chiedere un riscatto. Giunto in Messico, nella regione di Chihuahua, Borlund apprende che Rachel è lì…
1897. Martin Kidd (Linklater) assegna al celebre cacciatore di taglie Max Borlund (Waltz) l'incarico di rintracciare la moglie fedifraga (Brosnahan), fuggita verso il Messico con un disertore dell'esercito, nero (Scott). Con l'aiuto del militare Alonzo Poe (Burke), Borlund porta a termine il compito, ma la realtà è molto diversa da come l'ha raccontata il suo datore di lavoro e…
Ohhh, il western! E chi se lo ricordava più, in questo tempo di super eroi Marvel e serie tv? Ogni tanto, qui e là, sbucano delle pellicole di genere, come i quadrifogli. Questa volta ci pensa una leggenda del Cinema, ovvero Walter Hill, uno che fra la fine degli anni settanta e l'inizio degli ottanta ha infilato titoli come "I Guerrieri Della Notte", "I Cavalieri Dalle Lunghe…
A prescindere dall'anno di distribuzione, i venti (in verità 25) titoli (di film, serie e tutto quello che sta in mezzo e oltre i due estremi) migliori cui ho assistito e/o dei quali ho scritto su FilmTV nel…
Walter Hill, classe 1942, e da vendere, gira nel 2022, sceneggiandolo partendo da un proprio soggetto condiviso con Matt Harris (“the Starling”), il suo primo spaghetti western (1897: New Mexico → Chihuahua), dedicandolo a Butt Boetticher (“Seminole”, “Decision at Sundown”, “Ride Lonesome”), e lo fa alla grande: dopo 50…
Ovvero: Il Festival di Venezia 79 ...per tacer del gatto. No, diciamolo subito. Il gran regista filippino Brillante Mendoza non ha partecipato alla… segue
VENEZIA 79 - FUORI CONCORSO
A Venezia 79 è una grande soddisfazione poter ritrovare il grande regista ottantenne Walter Hill, del tutto a proprio agio nel ricreare un solido western con adeguati approfondimenti nella caratterizzazione dei personaggi.
Il premio veneziano Cartier Glory to the Filmaker ha consentito infatti a pubblico e accreditati di vedere in…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (8) vedi tutti
Penoso. Un Waltz così è patetico . Perfino Dafoe naufraga in questo scempio. Due Ferrari che si prestano per consegnare pacchi a domicilio.
commento di DecimoNon è inguardabile, tutt'altro. Ma troppo macchiettistico. 5.5
commento di fra_pagauna cifra simbolica per una vita troppo a rischio per essere vissuta male
leggi la recensione completa di zombiLa trama non e' esaltante ma qualche guizzo originale e la passione del regista ne fanno un discreto western.
commento di ezioIl soddisfacente ritorno alla regia di Walter Hill è un'alacre sequela di stereotipi riproposti con solerzia, dove il mestiere del regista americano regala molti guizzi ed emerge costantemente, rinvigorito da una confezione di puro stampo cinematografico. Azzeccati i protagonisti ed i comprimari da graphic novel. Specifico Filmico 7/8
commento di monsieur opalDa Hill mi aspettavo qualcosa di più.
commento di gruvierazC'era una volta il western, e c'è ancora.
leggi la recensione completa di mckIl deludente ritorno alla regia di Walter Hill è un'inerte sequela di stereotipi riproposti con pigrizia, dove il mestiere del regista americano regala alcuni guizzi ma emerge solo sporadicamente, fiaccato da una confezione di stampo televisivo. Bravi gli attori protagonisti, anonimi i comprimari. Voto 5
commento di rickdeckard