Regia di Vahid Jalilvand vedi scheda film
VENEZIA 79 - CONCORSO
A Venezia 79, in Concorso, è stato presentato Beyond the wall, Oltre il muro, che segna il ritorno in Laguna del regista premiato ad Orizzonti per la miglior regia nel 2017 col bel film Il dubbio – Un caso di coscienza.
In un appartamento disadorno un uomo cieco, disperato, tenta di togliersi la vita impiccandosi ad un tubo della doccia, che tuttavia non regge il peso del suo corpo e gli consente, suo malgrado, di sopravvivere.
Poco dopo un bussare insistente ed energico alla porta lo induce a riprendersi fino ad esser messo a conoscenza che una ricercata si è rifugiata nel palazzo e che la polizia la sta cercando per arrestarla.
L’uomo si accorge che l’intrusa è nascosta nel suo appartamento, e poco per volta riesce a guadagnarsene la fiducia.
La donna, disperata soprattutto per aver perso di vista il figlio a seguito di una protesta di lavoratori in lotta con la polizia, viene colpita anche da ripetuti attacchi di epilessia, mentre la casa dell’uomo è visitata da un solerte medico che passa a medicargli gli occhi.
Ma è tutto come appare, o c’è qualcosa che ha spinto l’uomo entro una dimensione che esula dalla realtà dei fatti?
Le storie apparentemente semplici e drammatiche, ma complicate dalla reazione insondabile della psiche umana (che utilizza artifici come mezzo di difesa per preservare istintivamente corpo e spirito da un pericolo troppo arduo per essere sostenuto), hanno già fatto parte del mondo cinematografico e dello stile del regista iraniano Vahid Jalilvand, tornato al Festival dopo il premio alla regia conquistato nella sezione Orizzonti con il suo valido Il dubbio – Un caso di coscienza.
Basti ritornare a ciò che accadeva nel film d’esordio del regista ( Un mercoledì di maggio, girato nel 2015) in cui un artificio temporale consentiva alle due protagoniste rivali di poter sviscerare ognuna i problemi da cui erano afflitte spingendole a prodigarsi per l’ottenimento di un premio da un singolare individuo.
Anche stavolta, questo concitato e teso Beyond the wall, presenta una serie frenetica di situazioni degne di un enigma da camera chiusa. La soluzione può solo ricercarsi attraverso una rilevazione finale che potrà arrivare anche a stabilizzare lo spettatore, tanto avvinto da ciò che la vicenda gli mette dinanzi, da non trovarsi sempre in grado di accettare l’empirica soluzione a sorpresa offerta a fine narrazione.
La storia sovraeccitata di Jalivand non concede tregua allo spettatore che alla fine si sente un po’ egli stesso alla stregua di un cieco, costretto pure lui a brancolare nel buio e a comprendere poco per volta la verità di fatti che gli sono stati scientemente occultati.
Beyond the wall si avvale altresì dell’interpretazione eccellente dei due coinvolti attori principali, ovvero di Navid Mohammadzadeh nel ruolo del protagonista cieco, e della devastata giovane madre resa con sin troppo pathos epidermico dalla intensa Diana Habibi.
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