Narvel Roth (Edgerton) è il meticoloso giardiniere che si prende cura dei Gracewood Gardens e si dedica tanto alla cura dei giardini di questa bellissima e storica tenuta, quanto ad assecondare il suo datore di lavoro, la ricca signora Haverhill (Weaver). Quando la signora Haverhill gli chiede di assumere come apprendista la sua bisnipote Maya (Swindell), ribelle e problematica, il caos entra nella spartana esistenza di Narvel, svelando oscuri segreti di un passato violento e sepolto che li minaccia tutti.
La redenzione è possibile ? Paul Schrader sembra far girare intorno a questa domanda "Il maestro giardiniere", un film che oscilla tra la calma meditabonda scaturita dalla bellezza dei fiori e la violenza che non cessa mai di seminare zone d'ombra. Il risultato è un ibrido che affascina per come gestisce il non detto ma che non convince appieno.
Una scenegiatura la cui trama si dipana per sottrazione come il divenire di un giardino le cui evoluzioni si sedimentano soltanto nel tempo e non è detto che il giardino abbia una sua costanza perchè tutte le forme di vita hanno i momenti no, le loro ricaduto, svolte e rinascite, anche quando tutto appare distrutto.
Un protagonista folle e disorientato con la passione delle piante e pieno di misteri che incontra una giovane che gli cambia la vita...da vedere....anche se non sempre e' facile,ma bisogna vederlo fino alla fine.
Qualche scena poco credibile e sopra le righe, una storia poco originale e prevedibile, ma nel complesso un discreto film ben girato che certo non annoia.
Presentato fuori concorso alla rassegna veneziana (settembre 2023), in cui a Schrader fu assegnato il Leone d’Oro alla carriera, ritirato dall’amico e collaboratore Martin Scorsese, del quale fu talvolta sceneggiatore (Taxi Driver – 1976; Toro scatenato – 1980; L’ultima tentazione di Cristo – 1988).
Pur non proponendo nulla di inedito rispetto al passato, Schrader chiude, con impeccabile coerenza, un'ideale trilogia sul perdono e la redenzione iniziata con First Reformed, armato come sempre di uno script pregno di metafore e di una regia che valorizza al meglio l'ambiente del giardino, simbolo di (ri)nascita e riscatto. Voto 7,5
Ultimo film della cosiddetta trilogia della redenzione, quest’ultima opera di Paul Schrader affronta – come le due precedenti “Il collezionista di carte” e “First Reformed” – il tema della perdita dell’ innocenza primigenia (caduta) e della redenzione, preparata da un lungo e tormentoso confronto col proprio vissuto.
… leggi tutto
Cioè ma veramente oggi basta raccontare una storia strampalata e totalmente improbabile come questa ma con al centro il sempiterno tema razziale, per fare un film osannato da critica e pubblico?
L'ex suprematista bianco che si redime e si innamora della ragazzina di colore (che potrebbe essere sua figlia), oltretutto ricambiato?
Ma siamo seri? In quale mondo assurdamente fantastico? E… leggi tutto
Nel vasto giardino di casa Haverhill lavora Narvel Roth, un floricultore il quale, unendo la passione e l'esperienza, è in grado di gestire le molte e diverse piante della tenuta. Collabora con tre giovani, felici del loro lavoro, ed intrattiene un particolare rapporto con la padrona di casa, l'attempata Norma Haverhill; altezzosa e riservata, Norma considera Narvel non solo un fidato…
Un giardiniere (Edgerton) dal passato fosco e inquietante, ora in cerca di redenzione, viene incaricato da una ricca signora (Weaver), di cui è anche l'amante, di sistemare l'enorme giardino nel quale la donna terrà una kermesse. C'è una seconda richiesta: quella di assumere, come apprendista, la pronipote (Swindell), che però è una tossicodipendente.…
Cioè ma veramente oggi basta raccontare una storia strampalata e totalmente improbabile come questa ma con al centro il sempiterno tema razziale, per fare un film osannato da critica e pubblico?
L'ex suprematista bianco che si redime e si innamora della ragazzina di colore (che potrebbe essere sua figlia), oltretutto ricambiato?
Ma siamo seri? In quale mondo assurdamente fantastico? E…
Personalmente reputo questo film un po' deboli ciò, quasi scontato e dalla stucchevole redenzione del protagonista. I personaggi sono mal definiti, del protagonista si accenna al passato non definendolo bene, tutto è un po' debole. Ma in fin dei conti il film non è malaccio e si va vedere, non lo si può definire un film essenziale, ma una visione lo merita…
Ultimo film della cosiddetta trilogia della redenzione, quest’ultima opera di Paul Schrader affronta – come le due precedenti “Il collezionista di carte” e “First Reformed” – il tema della perdita dell’ innocenza primigenia (caduta) e della redenzione, preparata da un lungo e tormentoso confronto col proprio vissuto.
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Con "Master Gardener" Paul Schrader firma un grandissimo film sulla redenzione e il perdono, in cui il giardinaggio diventa metafora di ordine, amore e cura in contrasto con un passato fatto di caos, odio e distruzione. Il personaggio di Narvel Roth, portato in scena da un bravissimo Joel Edgerton, è il simbolo del riscatto umano e spirituale di un mostro diventato tale a causa di…
Dopo settimane di dominio è forse arrivato il momento di uno sconvolgimento decisivo nella classifica del box office. Wonka di Paul King, prequel di La fabbrica di cioccolato, arriva in 582 sale accompagnato da…
A prescindere dall'anno di distribuzione, i venti (in verità 30) titoli (di film, serie e tutto quello che sta in mezzo e oltre i due estremi) migliori cui ho assistito e/o dei quali ho scritto su FilmTV.it…
Una volta espulso dall’Inferno dell’Eden si ritrova a svolazzare sospinto dall’abbrivio dovuto al pareggiar dei conti col proprio passato commissionatogli dall’autorità costituita: il dicotiledone, metà nazista e metà cucciolo di panda (corpo e volto di un impressionante Joel Edgerton: MidNight Special, It Comes at Night, the Green Knight),…
Venezia 79. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.
Come una mappa dei pirati impressa sulla pergamena, il dorso tornito di Narval Roth è percorso da simboli e disegni inequivocabili che raccontano una vita tormentata e violenta. L’inquadratura di Paul Schrader non lascia dubbi, e con il senno di poi anche la rigida impostazione del “Master…
1, 2, 3! O meglio: 1, 4, 9! Ovvero: la Compagnia dei Numeri Primi (al quadrato).
Vale a dire: in "attesa" del "Goncharov" - qui & qui - di Martin Scorsese & Matteo JWHJ0715, eccovi un'altra inutile lista …
Ovvero: Il Festival di Venezia 79 ...per tacer del gatto. No, diciamolo subito. Il gran regista filippino Brillante Mendoza non ha partecipato alla… segue
VENEZIA 79 – FUORI CONCORSO
Narvel Roth è un giardiniere esperto e colto che ha saputo trovare la propria dimensione all’interno della gestione di uno splendido parco privato in capo ad una ricca vedova, che almeno una volta all’anno diviene oggetto di una nota manifestazione espositiva,.
Quando l’austera padrona di casa, che ha instaurato con il suo fidato…
Paul Schrader produce un’altra variazione sul tema dell’uomo dall’oscuro passato, che si rifà una vita ma non riesce a perdonarsi. Un modello di uomo (di recente Hawke e Isaacs, ora Edgerton) che tende pericolosamente all’autodistruzione pur di infliggersi un “meritato” Inferno sulla terra. Se regge l’idea che Master Gardener chiuda…
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Commenti (7) vedi tutti
La redenzione è possibile ? Paul Schrader sembra far girare intorno a questa domanda "Il maestro giardiniere", un film che oscilla tra la calma meditabonda scaturita dalla bellezza dei fiori e la violenza che non cessa mai di seminare zone d'ombra. Il risultato è un ibrido che affascina per come gestisce il non detto ma che non convince appieno.
commento di Peppe ComuneUna scenegiatura la cui trama si dipana per sottrazione come il divenire di un giardino le cui evoluzioni si sedimentano soltanto nel tempo e non è detto che il giardino abbia una sua costanza perchè tutte le forme di vita hanno i momenti no, le loro ricaduto, svolte e rinascite, anche quando tutto appare distrutto.
commento di logosUn protagonista folle e disorientato con la passione delle piante e pieno di misteri che incontra una giovane che gli cambia la vita...da vedere....anche se non sempre e' facile,ma bisogna vederlo fino alla fine.
commento di ezioQualche scena poco credibile e sopra le righe, una storia poco originale e prevedibile, ma nel complesso un discreto film ben girato che certo non annoia.
commento di gruvierazA History of Violence (Redemption) for the Constant (Master) Gardener.
leggi la recensione completa di mckPresentato fuori concorso alla rassegna veneziana (settembre 2023), in cui a Schrader fu assegnato il Leone d’Oro alla carriera, ritirato dall’amico e collaboratore Martin Scorsese, del quale fu talvolta sceneggiatore (Taxi Driver – 1976; Toro scatenato – 1980; L’ultima tentazione di Cristo – 1988).
leggi la recensione completa di laulillaPur non proponendo nulla di inedito rispetto al passato, Schrader chiude, con impeccabile coerenza, un'ideale trilogia sul perdono e la redenzione iniziata con First Reformed, armato come sempre di uno script pregno di metafore e di una regia che valorizza al meglio l'ambiente del giardino, simbolo di (ri)nascita e riscatto. Voto 7,5
commento di rickdeckard