Regia di Florian Zeller vedi scheda film
La vita del newyorchese Peter (Jackman) sembra andare a gonfie vele: ha appena avuto un figlio dalla sua nuova compagna (Kirby), la carriera è in grande ascesa, i soldi non mancano. Tutto sembra prendere un'altra piega quando il figlio diciassettenne di primo letto (McGrath) chiede di lasciare la casa materna per andare a vivere con lui. Ma è qui che il mal di vivere del ragazzo - nato dalla separazione dei genitori - esplode in tutta la sua forza.
Dopo il notevole The Father, al suo secondo film Florian Zeller cambia prospettiva e, dall'anziano del film precedente, passa a un adolescente, lasciando sul terreno lo stesso tema del disagio mentale. Peccato però che in questa occasione tutto suoni posticcio, a tratti inverosimile, e l'idea di redenzione di un padre che vuole evitare di ripercorrere le orme del genitore (un cameo di Anthony Hopkins) è così schematica e programmatica da trasformare il film in un teorema che non riesce mai ad appassionare.
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