Regia di Woody Allen vedi scheda film
Straripante opera seconda di Woody Allen, cha alterna parecchi momenti assolutamente briosi ad altri meno effervescenti, ma i primi prevalgono nettamente sui secondi, anche perché quando il buon Woody parte in quarta è assai difficile fermalo.
Fielding Mellish (Woody Allen) è un collaudatore decisamente problematico (ogni occasione rappresenta per lui un arduo ostacolo da superare) che si invaghisce perdutamente di Nancy, ma quando la ragazza lo rifiuta parte per lo stato di Bananas, il luogo per il quale la ragazza si stava impegnando.
Qui, dopo una serie infinita di peripezie, viene addirittura nominato Capo dello Stato.
Ma non finisce qui, perché dopo il primato conseguito non si dimenticherà del suo amore non corrisposto.
Film scapestrato, pieno di idee ed irriverente che sa regalare risate copiose, soprattutto quando ingrana la marcia giusta.
Questo non accade sempre, soprattutto la parte centrale pare tirare un po’ il fiato o almeno nel continuo e spericolato incedere del racconto non è sempre brillante in ugual modo (ma questo non vuo,dire che proprio non funzioni, anzi), ma in altri frangenti sa essere anche travolgente.
Ad esempio l’inizio è superlativo (ci mette giusto meno di un attimo ad entrare nel vivo), senza dimenticarsi gli ottimi titoli di testa, e la parte conclusiva è un agglomerato di invenzioni, magari alcune volte discutibili, ma l’obiettivo viene comunque raggiunto all’interno di un panorama comico demenziale.
Ma poi anche quando le cose funzionano meno bene non mancano comunque battute vincente o situazioni incredibili e comunque l’abbinamento tra diverse tematiche preponderanti (imperialismo e spirito anarchico) mantiene sempre un suo indiscutibile fascino.
Da segnalare infine l’esordio, in un piccolo ruolo da teppista, di un giovane Sylvester Stallone.
In definitiva, non mantiene il livello del geniale esordio (“Prendi i soldi e scappa”), ne tanto meno rimane uno dei film migliori di Allen (ma questo vuol dire poco vista l’invidiabile filmografia del regista newyorchese), ancora un po’ acerbo, ma non per questo incapace di offrire uno spettacolo di rilievo e a modo suo, ovvero a sprazzi, geniale e comunque ricco di spunti nel bene e nel male (ovvero molti vanno a segno, mentre qualcun altro lascia il tempo che trova).
Divertente e per niente trascurabile.
VOTO : 7,5/10.
Un pozzo di idee, non tutto fila liscio, ma di fronte a tanta inventiva si possono anche perdonare alcuni passaggi meno felici.
Come attore è un mattatore assoluto.
Irresistibile.
Soddisfacente.
Sta al gioco comportandosi piuttosto bene.
Vederlo così giovane ed in un film come questo (il massimo deve essere trovarselo sullo schermo senza sapere della sua presenza), provoca un sussulto.
Esordiente.
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