Regia di Woody Allen vedi scheda film
Prologo: "Avete sentito con i vostri occhi" commenta laconico Howard Cosell rivolgendosi ai telespettatori dopo aver raccontato in diretta il golpe militare del dittatore Vargas nello staterello sudamericano di Bananas (perchè questo nome? "Perchè nel film non ci sono banane", rispose Allen in un'intervista). Dopo i titoli di testa (con la splendida Quiero la noche di Marvin Hamlisch cantata dallo Yomo Toro Trio) facciamo la conoscenza del protagonista Fielding Mellish, collaudatore industriale, del suo "sano" rapporto con gli oggetti e la tecnologia (le macchine gli si ribellano, i teppisti, tra cui un giovanissimo Sylvester Stallone, lo brutalizzano, in edicola non riesce ad acquistare con la dovuta "discrezione" neanche una rivista porno), della sua love story tormentata con una giovane attivista e della sua successiva fuga nel Bananas, dove, dopo varie peripezie, diventerà il capo delle milizie ribelli del leader Castrado (Esposito nella versione originale). Nel mezzo, un delirante festival di gag demenziali e inserti surreali (da antologia lo spot delle sigarette New Testament), dal ritmo trascinante e dalla vis comica straordinaria (si veda la sequenza del processo, o quella, da urlo, dell'addestramento nel campo dei ribelli): per la sua seconda regia, satira della politica interventista e del golpismo, sospesa tra farsa, parodia e survoltata slapstick comedy, Allen (coadiuvato dallo sceneggiatore Mickey Rose) affina ulteriormente il proprio talento umoristico con una freschezza d'ispirazione ed un'efficacia espressiva che già denotano l'occhio irriverente e lo spirito caustico dell'autore. Fondamentale, come per il precedente Prendi i soldi e scappa, la supervisione al montaggio (ma modificherà anche il finale) di Ralph Rosenblum. Irresistibile.
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