Regia di John Frankenheimer vedi scheda film
I primi grossi progressi nella chirurgia estetica danno vita ad un filone di pellicole improntate sul cambio di identità, questa fa a suo modo da apripista. Frankenheimer sa il fatto suo, insieme a Va' e uccidi, uno dei suoi lavori più interessanti da un punto di vista sperimentale.
Un uomo d'affari riceve la telefonata di un amico che credeva morto e che lo mette in contatto con una clinica in grado di trasformare il suo corpo e donargli una nuova identità, abbandonando la vecchia vita piatta (attraverso la simulazione della morte, attuata su un sosia), a vantaggio di un nuove prospettive sociali. È una pellicola che anticipa tematiche che saranno riprese abbondantemente dal cinema a venire, connotata da una regia di polso che - in verità - marca troppo i tratti onirici, indugiando sulle fasi deliranti che ammazzano il ritmo sebbene diano alla pellicola un'atmosfera surreale. Rock Hudson fu scelto ad altri, perché sulla cresta del successo, ma la sua prova non esalta più di tanto. Nello scenario cinematografico la pellicola si ritaglia uno spazio proprio, merita una visione.
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