Regia di Vittorio De Sica vedi scheda film
Sul viale del tramonto di una carriera piena di alti (vette irraggiungibili come Ladri di biciclette e Umberto D.) e bassi (Il giardino dei Finzi-Contini, ma anche l’ultima boiata Il viaggio, che avrebbe realizzato nel 1974?), il maestro De Sica decise di addentrarsi in storie che raccontassero il lato positivo di un paese che forse non capiva fino in fondo per limiti anagrafici (non penso…) o più che altro di mentalità (uomo nobile e quasi aristocratico, un antieroe di romanticismo amaro: come poteva ritrovarsi in quell’Italia votata all’involgarimento?).
Allora ecco a voi Lo chiameremo Andrea, che ha come obiettivo quello di rappresentare la voglia di maternità di due giovani (ma non giovanissimi) genitori, due maestri progressisti ed ambientalisti (nel ’73!) che amano visceralmente l’infantilità dei bambini che li circondano. A volte, il loro desiderio prende delle pieghe a momenti amorevolmente estremiste e perfino deliranti – cercano di concepirlo nell’aula professori in una determinata ora (l’ora “x”…), in un baldacchino farmaceutico, si rivolgono ad una chiromante di dubbi poteri soprannaturali…
Però il proposito è positivo, ed è questo ciò che più interessa ai vecchi leoni neorealisti De Sica e Cesare Zavattini, suo sceneggiatore (assieme alla coppia Benvenuti-De Bernardi). Non è un film melenso: piuttosto un racconto delicato e dolce a metà tra commedia e patetismo, certamente imperfetto nella sua non sempre equilibrata dose di sentimentalismo e guizzi buffi, ma certamente un’opera tutt’altro che disprezzabile.
Interessante il risvolto secondario sull’inquinamento delle grandi fabbriche (bandiera dell’azione educativa dei due maestri e critica feroce del duo Zavattini-De Sica al capitalismo invadente ed imperante), forse poco approfondito. Però c’è. E mi pare molto: mica si incontrano tutti i giorni, specie in un film italiano, personaggi votati alla causa dell’ambiente. Manfredi e Melato buffi e simpatici.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta