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Cane bianco

Regia di Samuel Fuller vedi scheda film

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La recensione su Cane bianco

di emil
8 stelle

"Ce la farà ?" "Si, ma forse dovrebbe portarlo in un canile".

 

E chissà, avrebbe fatto davvero bene la giovane attrice Julia Sawyet a portare il cane investito la sera prima, uno splendido esemplare di pastore svizzero bianco , al canile, e che invece decide di tenere dopo che la bestiola la protegge durante un tentativo di rapina nella propria abitazione. Quello che la donna ignora e che scoprirà amaramente è che il cane in realtà è stato addestrato per aggredire coloro che hanno la pelle nera.

 

Basato sul romanzo Chien blanc (1970) di Romain Gary, l'uscita del film venne bloccata negli Usa perché ritenuto razzista, trovò distribuzione soltanto in Francia e nel Regno Unito, in ogni dove venne censurato e rimandato all'home video; il film è una metafora potente , una riflessione profonda sul e contro il razzismo, descritto come un morbo incurabile che infetta la società ; in realtà il film viene tutt'oggi accusato proprio del contrario, cioè di veicolare un messaggio razzista tant'è che è incluso tra i 50 film più razzisti di sempre, incredibile come il suo messaggio resti ancora incompreso.

 

Fuller è un fenomeno, il mix in crescendo di luci, suoni e musica (Morricone) attraverso il quale incornicia gli attacchi del cane rendono vivida e bestiale l'azione. Si respira un aria infetta e malata da subito, generata dal l'impossibilità di comprendere il male, dal non sapere quando e come si manifesterà. Il regista prende le distanze dal veleno del razzismo , isolandone la radice in un luogo letterale ma estremamente simbolico, "l'Arca di Noe", una clinica della guarigione, una struttura dove un addestratore nero, Keys, (Paul Winfield eccezionale ed intenso) doma fiere selvatiche. Leoni, puma, tigri, ma l'animale che fa più paura è un cane, vittima innocente della perfidia umana.

 

Il ricondizionamento della mente dell'animale è fattibile? Si può guarire dal razzismo?

Keys ci proverà, ma l'effetto boomerang sarà dietro l'angolo .

 Si, la risposta del regista è inequivocabile.

 

"Nessuno può diseducare un cane bianco . Lo uccida,  è meglio".

 

Un cane bianco che attacca i neri. Metafora geniale nella sua semplicità, pessimismo al vertice. Filmone.

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