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Cane bianco

Regia di Samuel Fuller vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Cane bianco

di ethan
7 stelle

Julie (Kristy McNichol), una giovane attrice, investe di notte un cane dal mantello bianco e, dopo averlo soccorso, lo porta dal veterinario per curarlo: venendo a sapere che se nessuno si presenterà a reclamarlo verrà abbattuto, lo porta a casa con sé nel suo appartamento. All'apparenza l'animale sembra docile e fa anche da guardia, poiché aggredisce e mette in fuga un ladro che si era intrufolato in casa della ragazza, ma poi sul set salta addosso a una collega di colore di Julie e, in secondo tempo, scappa e sbrana una malcapitata persona anch'essa nera. Julie, disperata, porta il cane da una stravagante coppia di addestratori di animali, Carruthers (Burl Ives) e Keys (Paul Winfield), il quale comprende che la bestia è stata appositamente addestrata dal proprietario ad assalire qualsiasi individuo dalla pelle nera, come del resto è lui, che tenterà con le sue tecniche di riportare il cane bianco alla 'normalità'.

'Cane bianco' è forse il film di Samuel Fuller che ha subito più problemi a livello di distribuzione, a causa della forte tematica contenuta nel romanzo di Romain Gary, sceneggiato dallo stesso cineasta in collaborazione con Curtis Hanson, ovvero il razzismo. E' un peccato che il messaggio chiaramente antirazzista del film di Fuller sia stato così frainteso da far si che la Paramount arrivasse addirittura a bloccarne l'uscita nei cinema del circuito USA, poiché l'intento è talmente palese e lampante - in una delle ultime scene, quando l'anziano padrone torna a reclamare la sua proprietà sul cane, vantandosi di come l'ha addestrato, Julie lo investe di insulti, svergognandolo di fronte alle nipotine - da apparire quasi schematico nella sua semplicità.

Il penultimo film del 'coraggioso' regista, come sempre all'interno della sua non lunghissima ma corposa filmografia, è una rilettura personale del genere che sta a cavallo tra il dramma e l'horror e, pur con qualche problema, si può inserire tra gli esiti riusciti dell'autore.

'White Dog' mantiene, anche grazie all'importante apporto della colonna sonora di Ennio Morricone, distante dalle sue abituali sonorità melodiche, una tensione pressoché costante nell'arco della pur breve durata del film e convoglia l'anzidetto messaggio, ricorrendo a immagini cruente degli attacchi dell'animale ai malcapitati di turno, mostrando però i segni della lotta non dalla parte dell'aggredito ma dell'aggressore, con il muso insanguinato del cane, evitando così quelle scene da torture porn, tipiche degli horror contemporanei, puntando invece su una componente quasi da mélo, con l'ingenuo trasporto affettivo della giovane attrice nei confronti del cane, al quale comunque non viene mai affibbiato nemmeno un nome, rimanendo solo un 'cane bianco'.

Difetti della pellicola: un ricorso un po' troppo insistito all'uso del ralenty e una protagonista che pecca di mancanza di personalità, risultando monocorde per tutto il film, tranne nella menzionata sequenza con il padrone del cane, dove finalmente Kristy McNichol tira fuori gli attributi; al contrario, il duo dei veterani Burl Ives e Paul Winfield costituisce una 'strana coppia' difficile da dimenticare, in particolare il secondo nei suoi 'duelli' ravvicinati con l'animale da domare.

Voto: 7.

 

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