Regia di Sorayos Prapapan vedi scheda film
Un film sulla confusa condizione dell’istituzione-scuola in Thailandia. Probabilmente troppo poco confuso il film, per una cosa così confusa. Dà titolo a questo sforzo Arnold, il protagonista, che il film prima di tutto presenta come un bullo strafottente, che sembra godere di un riconoscimento - da parte dell’istituzione - immeritato. Scopriamo però a poco a poco che è un genio della matematica, e che il suo spirito da bullo è in realtà uno spirito troppo poco libero, in continuo ping pong fra accondiscendenza e protesta contro i suoi superiori, i professori, che impongono un’educazione rigida e anacronistica, ma che lo usano fondamentalmente per ‘barare’ e ingannare gli altri. Ed è quindi curioso come il suo personaggio di genio imprevedibile sia in realtà così manipolato, incompreso e viziato. La posa che il film ha nei suoi confronti appare prima ambigua, poi decisamente commossa, specie quando lo mette a confronto con il resto della scolaresca, che riesce (a differenza sua) a prendere posizione contro i professori e la società “degli adulti”.
E allora anche Arnold è un Bad Genius come quella di Nattawut Poonpiriya di qualche anno fa (i thailandesi hanno molto da ridire sul loro sistema educativo), ma il film di Prapapan non è un infervorato action dal ritmo incandescente; è invece più una graphic novel a episodi, che si rivela a tema quando lascia infiltrare immagini di repertorio, e tradisce un certo accademismo un po’ troppo assorto in certe scelte registiche. Eppure il quadro appare sincero, a tratti acido e inquietante e a tratti più accomodante, e i suoi ritmi affettati tagliati con l’accetta qua e là possono anche convincere.
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