Regia di Alain Ughetto vedi scheda film
AL CINEMA
"Finalmente abbiamo potuto provare la sensazione di possedere la terra. L'abbiamo chiamata "Paradiso " non perché lo fosse, ma perché avremmo voluto lo diventasse".
Nel Piemonte degli inizi del '900, la speranza di una vita migliore induce il tuttofare volenteroso ma sfortunato Luigi Ughetto e sua devota moglie Cesira (doppiata in versione originale dalla celebre attrice Ariane Ascaride), a lasciare la amena ma senza prospettive terra di Ughettera per varcare le Alpi in cerca di fortuna.
A cavallo delle due strazianti guerre mondiali, falcidiati dalle bombe nemiche, gli Ughetto affrontano la miseria, le malattie, la fatica fisica, il freddo e soprattutto l'intolleranza del padrone di casa nei confronti dell'immigrato.
Interdit aux chiens et aux italiens, che è anche l'azzeccato titolo originario del bel film, è il poco cordiale invito/avvertimento che appare scritto in un bar, appena la famiglia giunge nel luogo ove han, suo malgrado, deciso di trasferirsi, nel nord della Francia, dopo che l'ennesima sciagura non solo ha impedito loro di raggiungere l'America, ma li ha resi anche completamente nullatenenti ed indigenti.
Alain Ughetto ricostruisce con ironia e una artigianalità meticolosa e piena di spirito la storia e le drammatiche vicissitudini della propria famiglia alle prese con i tentativi, spesso vani, di riabilitarsi e trovare finalmente il momento giusto per migliorare la propria situazione economica e sociale.
Una scalata già nel vero senso del termine, lungo un periodo martoriato da guerre, intolleranze, dittature e disordini a livello mondiale, le cui conseguenze tuttavia ricadono sempre a ridosso e sulla pelle dei più poveri, dei più onesti, dei più timorati.
Geniale lo stile di animazione, non nuovo ma stupendo e gestito con veloci interventi di arti o parti del corpo umane appartenenti al regista stesso, intento ad intercedere ed intervenire come può per dare una mano ai propri avi, nella loro infaticabile corsa al raggiungimento di una pace familiare tanto agognata quanto impossibile da raggiungere.
Manodopera, titolo italiano che non ha la forza di quello originale sopra citato, è un film che ci appartiene e descrive situazioni e drammi che sono appartenuti, in modo e secondo dinamiche spesso assai similari, ai nostri antenati, vissuti in quella prima metà del '900 martoriata da conflitti, carestie e malattie a quei tempi quasi sempre senza scampo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta