Regia di Aleksandr Sokurov vedi scheda film
TFF 40 - FUORI CONCORSO
AL Festival di Torino numero 40 viene riproposto, dopo la prima presentazione a Locarno, l'ultima eccentrica e magistrale fatica di Alexandr Sokurov, che rielabora materiale d'archivio riguardante soprattutto alcuni uomini cardine a cui sono legate le principali tragedie o sconvolgimenti del '900.
Ecco allora che alle figure di Hitler, a cui Sokurov aveva già dedicato il film cardine della sua tetralogia sul potere (Moloch), Stalin e Mussolini, si aggiungono quelle di statisti di rilievo come Churchill, ma anche tornando indietro nel tempo, Napoleone e persino un dolente Gesù Cristo sdraiato morente come appena deposto dalla croce.
Ognuno si esprime col proprio idioma natio, ma l'intesa c'è entro un contesto scenico superbo che da sempre contraddistingue l'opera suprema del grande maestro russo.
Una sorta di Limbo che quasi nessuno dei personaggi merita, e soprattutto entro cui nessuno pare proteso ad un atteggiamento di riflessione o ancora meno di pentimento.
Una schiera di anime in pena che non si rassegnano all'idea della banalità del loro agire devastante.
Ognuno prosegue la sua opera di predominio, la propria azione egemonica nei confronti di una Europa devastata e posta sotto assedio da Lla prevaricazione di pochi, ma a danno di intere masse di esseri umani.
La follia del potere si rispecchia tra i meandri di una scenografia a tratti dantesca che richiama l'opera del sommo Poeta e la utilizza per rendere impellente il desiderio di estraniarsi da queste figurine orrende che, prese singolarmente, non riescono più nemmeno a risultare caricature di loro stessi.
Sokurov manipola materiale che - ci tiene ad esplicitarlo - è unicamente tratto da materiali di archivio rielaborati sapientemente con l'estro scenico e la padronanza tecnica di uno dei più grandi registi viventi di oggi.
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