Regia di Albert Calleros, John Rice vedi scheda film
Fine anni '90. Beavis e Butt-head sono due adolescenti americani particolarmente stupidi, che per una serie di disavventure finiscono a fare uno stage per la Nasa. A furia di equivoci i due si ritrovano a bordo di uno shuttle per una missione spaziale; da qui a finire in un buco nero e ritrovarsi a vivere nel futuro, 24 anni dopo, è un attimo.
Doppisensi grevi, battutine sconce, umorismo da caserma e tanto maschilismo gratuito: la lezione di Beavis e Butt-head, creature animate di Mike Judge che ebbero il loro momento di gloria negli anni Novanta, non è stata affatto dimenticata. Dopo quasi un quarto di secolo dalla loro ultima apparizione, i due adolescenti “stupidi e arrapati” tornano per dimostrare che l'arte della provocazione non è morta, anzi: se praticata con intelligenza può ancora dare frutti esilaranti. Per capirci: Beavis e Butt-head alla conquista dell'universo è un film puramente demenziale, senza compromessi, e pertanto può facilmente risultare pesante o scioccherello a più riprese; ma sequenze come quella del 'privilegio bianco' valgono il prezzo del biglietto, senza ombra di dubbio (vedere per credere). Ed è proprio lo scontro tra le due mentalità, quella degli anni Novanta e quella del 2022, al centro della trama: il sessismo e lo humor becero dei due protagonisti sono sorpassati e perfino deleteri per un certo tipo di pubblico – oramai mainstream – ma di per sé sono ancora vivi e vegeti, e possono ancora insegnare (per difetto, per contrasto) davvero tanto. Vivace la sceneggiatura di Judge e Lew Morton; consigliata la visione in lingua originale dato il disastroso doppiaggio italiano. 6/10.
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