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Pearl Harbor

Regia di Michael Bay vedi scheda film

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Mike.Wazowski

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La recensione su Pearl Harbor

di Mike.Wazowski
4 stelle

Visto in sala nel giugno 2001, sarà solo una combinazione il fatto che si mostri il primo grosso attacco all’america da forze esterne, pre 11 settembre dello stesso anno. Complotto.

Complimenti per la tempistica.

 

Se solo avessero considerato le parole dello zio Ben "Da un grande potere derivano grandi responsabilità". Oppure anche gli insegnamenti del padre adottivo di Clark Kent, avrebbero fatto sì che la forza sarebbe stata più controllata. Invece sono stati accecati dal Lato Oscuro della Forza, come dice Yoda "La paura è la via per il Lato Oscuro. La paura conduce all'ira, l'ira all'odio; l'odio conduce alla sofferenza . Ah... Io sento in te molta paura".

 

Se si considera come AFFRONTO OSTILE A TRADIMENTO un attacco ad un avamposto miltare con 2402 vittime MILITARI, e 57 CIVILI come si può definire la rivalsa/vendetta da parte degli Stati Uniti con l’uccisione di 200.000 CIVILI INERMI?.....

 

Cambiando la cartuccia e aumentando la dimensione, l’effetto meraviglia ormai è perduto. 

 

Si riprende un effetto già visto migliorandolo nel digitale cercando quella sensazione di essere proprio li, ma alla fine risulta solamente ripetitivo. Parlo della mdp posizionata digitalmente sulla bomba già precedentemente vista, in modo più sorprendente sulla punta della freccia scoccata nella foresta

hqdefault.jpg (480×360)

 

 in “Robin Hood principe dei ladri” di K. Reynolds (1991). Comunque qui siamo su un film retorico, patriottico propagandistico come non se ne facevano da decenni, solo preceduto in modo forse anche peggiore da “Il patriota” di R. Emmerich (2000).

 

 

Dove è avvincente solo nel momento che arrivano i Mitsubishi A6M (zero), sbagliati nei colori ma sempre un piacere vederli. Aerei tecnologicamente eccezionali di gran lunga più veloci e agili in battaglia degli aerei americani, attendo con ansia l’uscita cinematografica di “Kaze tachinu - Si alza il vento” di H. Miyazaki (2013) sulla storia dell’ingegnere Jiro Horikoshi che li progettò. 

 

Anche se i personaggi di Affleck e Harthnett sono ispirati a i veri piloti Kenneth Taylor e George Welch che saliti su dei Curtiss P-40 compirono l’impossibile abbattendo diversi zero, il film rimane sommerso nel fantastico mondo Yankee dove tutto è possibile. Se questo episodio compiuto da questi due piloti, fosse stato raccontato semplicemente all’interno della battaglia e del film, sarebbe stato sorprendente. Però……entrando come dicevo in questo loro mondo di fantasia i due personaggi si calano nel limbo di onnipotenza, oltre all’avere affrontato una battaglia aerea compiono altri gesti di altruismo come donare il sangue, fino all’offrirsi volontari partecipi per la missione Doolittle. In fase di sceneggiatura hanno omesso solo quando camminano sulle acque….Lo stesso tono eroico senza sosta alcuna lo ho rivisto solo in un film recente “World invasion” di J. Liebesman (2011) dove i soldati da una missione passano direttamente ad un’altra senza neppure mangiare, ma questo appunto è un film di invasioni aliene, ma tanto che mi fece ritornare con la memoria subito a Pearl Harbor.

 

La missione Doolittle, chiamata così perché pianificata dal tenente colonnello Jimmy Doolittle, una delle più infami e vigliacche della storia insieme al bombardamento di Dresda. Se le atomiche furono sganciate per la resa del governo, i bombardamenti di Tokyo, Kobe e altre città furono fatti per mettere in ginocchio la popolazione, e mi domando c’era effettivamente bisogno? Fecero più morti delle due bombe di Hiroshima e Nagasaki assieme. Per capire, anche se con toni forse troppo enfatizzati e drammatici, ma giusti per capire e ricordare, sarebbe bene rivedere Hotaru no haka - Una tomba per le lucciole di I. Takahata (1988) oppure Hadashi no Gen - Gen di Hiroshima di M. Masaki (1983).

 

Nel film non vi è nessun pentimento o ripensamento morale all’intervento, è solo per farci vedere che i giapponesi, che ricordo hanno attaccato esclusivamente un avamposto militare americano, sono i cattivi e per questo si meritano di essere annientati partendo dagli inermi, anche donne e bambini, nel modo più abominevole in assoluto, ma questo non viene detto nel film è più giusto valorizzare la vendetta con le azioni eroiche del film!

 

Per quanto riguarda il Giappone, avrete certamente intuito che nutro una certa simpatia per questo popolo, che comunque tiene le sue colpe come popolo guerrafondaio e conquistatore, ma in fin dei conti pochi, compresi noi non ci salviamo da questi errori. Un popolo dagli usi costumi e modi da inserire come patrimonio mondiale.

 

Nel complesso un po’ come leggere un libro di Dan Brown, con un errore storico a pagina 

 

Voto due stelline solo perché è leggermente migliore a “Il patriota” di Roland Emmerich, per la canzone di Faith Hill – “There you'll be” e per la gran bella figliola Kate Beckinsale.

La trama

Mensione speciale alla storia d’amore, uno non è libero di andare a fare due “penne” con l’aereo che subito viene creduto morto senza fare in tempo di dire “crostata di mirtilli”.

.

Che la fidanzata maiala va a ciulare con il migliore amico anfamone! Per non dire che al ritorno sia alquanto affranto perché è appena venuto a sapere che il suo aereo abbattuto aveva l’assicurazione scaduta. Arriva e gli raccontano la storia e gli chiedono di stare tranquillo, che tutto si aggiusterà. Ma nel frattempo intorno a lui “girano voci incontrollate pazzesche” che lei abbia usato posizioni con l’amico non ancora scoperte fino a quel momento  

e lui con una reazione pacata e misurata risponde così

 

Poi prima di partire per la missione suicida, scopre da lei che è pure gravida dell’amico e gli dice che sarà sempre nel suo cuore. E lui  stremato con gli occhi languidi, gli proclama l’ultime sue parole disponibili e amorevoli, come l’impiegato dell’Aci 

Questo è come dovevano andare le cose, ma in realtà sarà felice cornuto e pure con un figlio non suo, con il nome dell’amico morto. Che figata! intanto lui pensa di portarla a fare un giro in montagna 

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