Regia di Karim Dridi vedi scheda film
Non c’è che dire: Wim Wenders coi suoi Buena Vista ha lanciato una moda, uno stile, rapidamente fatto proprio dai registi locali. Qui invece un altro regista europeo, il meticcio Karim Dridi, accompagna gli spettatori per le strade dell’Avana, di Santiago, Guantanamo, Camaguey, Trinidad. Sulle orme di Miguel de Morales detto El Gallo, un vecchio suonatore da strada, amico di tutti, infaticabile chiacchierone girovago, che dorme ogni notte in un posto diverso. Tutte le persone che incontra improvvisano danze, versi, suoni; e il film vuole aderire al ritmo di vita del suo cicerone. Lo stile visivo, col digitale “truccato”, è proprio quello di “Buena Vista Social Club”; ma “Cuba Feliz”, più che l’epos dei suonatori da sala, insegue il sogno del canto da strada. In alcuni momenti l’energia del ritmo e lo struggimento del vagabondare sono contagiosi; ma l’impressione costante è quello di un lungo spot, più cool che popolare, del turismo culturale.
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