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Clerks III

Regia di Kevin Smith vedi scheda film

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La recensione su Clerks III

di mck
7 stelle

View Askewniverse: Dante, Randal, Becky, Elias, Milly, Blockchain Coltrane, Veronica, Emma, Jay e Silent Bob nel linklateriano meta/multi-verso: Be Kind Rewind!

 

Non è un film piacevole, “Clerks III”: è un raccontare triste, arrabbiato, sconfitto, eppure il cinema di Kevin Smith resta un bene rifugio: dopo una dozzina d’anni di "pausa", inframmezzati da lavori autoconclusivi (tra i quali “Red State”, forse il suo capolavoro) e dalla True North Trilogy non ancora conclusa (“Tusk”, “Yoga Hosers” e “Moose Jaws”), lo sceneggiatore, regista, montatore ed attore del New Jersey era già tornato a quel che rimaneva del suo linklateriano View Askewniverse metacinematografico rebootando Jay e Silent Bob ed ora, tre lustri dopo che tutto ebbe inizio, eccolo ritornare sul luogo della mitopoiesi con un QuickStop-Movie esistenzialista, che poi è il “senso” della vita nell’universo e tutto quanto il resto.

 


- “Vuoi girare qui, al Quick Stop?”
- “Sì! Ho già visto mini-market comparire in qualche film, però non ho mai visto un intero film ambientato dentro un mini-market!”
- “Ma è ovvio, chi vorrebbe vederlo? È la mia vita e a malapena voglio viverla io…”

- “Perché scritturare finti clienti per dire ogni genere di stronzata quando vedo ancora i clienti veri, quelli che hanno detto quelle stronzate per primi, entrare qui ogni giorno? Possono farlo loro!”
- “Oh mio Dio! Non puoi trasformare delle persone normalissime in attori navigati!”
- [Entrano Jay e Silent Bob.]

- “Sottospecie di Soderbergh da centro commerciale!”
- “Io mi vedo più come un Richard Linklater da vendita al dettaglio…”

- “Tu credi veramente di meritarti un intero film?”
- “Sì!”
- “Che cosa hai mai fatto nella vita... a parte guardarla, e fregartene?!”

 


Accanto a Brian O’Halloran, Jeff Anderson, Rosario Dawson, Trevor Fehrman, Harley Quinn Smith (figlia), Austin Zajur, Marilyn Ghigliotti, Jennifer Schwalbach Smith (moglie), Jason Mewes e Kevin Smith stesso (parlante), un piccolo ruolo per Amy Sedaris (“BoJack HorseMan”, “HandSome”), sempre fuori come un balcone, e comparsate di Ben Affleck, Danny Trejo, Fred Armisen, Sarah Michelle Gellar, Melissa Benoist, Anthony Michael Hall, Ethan Suplee, etc… Fotografia di Learan Kahanov e musiche di James L. Venable, con, fra la trentina di pezzi nel juke-box, “Welcome to the Black Parade” dei My Chemical Romance (“…when you grow up…”), “Mark the Map” di Carlo Magliocco (“…let's both make a promise that we can't take back…”) e “le Grand Fromage” dei Rebuilder (“Anything's better than New Jersey!”), per poi finire con "Just Breathe" dei Pearl Jam e "I'm from New Jersey" di John Gorka. 

 


Audio-scena during-credits à la “Animal House” con Kevin Smith che racconta le gesta di Randal, che vivrà da filmaker sin’oltre i 90 anni.
Dedicato alla memoria di Lisa Spoonauer (1972-2017), Caitlin Bree in “Clerks”.

View Askewniverse: Dante, Randal, Becky, Elias, Milly, Blockchain Coltrane, Veronica, Emma, Jay e Silent Bob nel linklateriano meta/multi-verso: Be Kind Rewind! 

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