Dopo essersi rimesso da un attacco di cuore Randal convoca Dante, Elias, Jay e Silent Bob per realizzare un film sul negozio da cui è partita tutta la loro storia.
View Askewniverse: Dante, Randal, Becky, Elias, Milly, Blockchain Coltrane, Veronica, Emma, Jay e Silent Bob nel linklateriano meta/multi-verso: Be Kind Rewind!
Quasi impossibile ripetere la particolare alchimia del primo "Clerks", esempio tipico di film indie capace di diventare senza volerlo un cult di riferimento. Ad ogni modo, l'idea di innestare continuamente film dentro al film, compreso quello che stanno girando Randal e Dante, rende questo terzo capitolo abbastanza gradevole. Ma nulla di che.
Il film non l'ho visto (per intero), quindi ammetto che mettere voto e mini recensione non sia proprio correttissimo. Comunque, sono riuscito a guardare primi 15 minuti circa: personaggi e situazioni fin da subito piuttosto demenziali, battute in buona parte comprensibili solo a un certo pubblico statunitense. Mi è sembrata una scemenza totale.
Un pò più politicamente corretto dei precedenti svelandone il sotto-testo esistenziale profondo che finisce di rischiare la didascalia, però tutto questo viene in parte evitato in un film fatto nel film (metafilm) recuperando tutto quello che resta sin dal primo Clerks, nell'essenza per sempre. Val. 8/10
Quasi come Amici miei, si chiude qui una saga con più amarezza che ironia. Le risate scanzonate cedono il passo all'età che avanza, alla sconfitta dei sogni e a una realtà che disillude. A sorpresa, più dramma che commedia, questo ultimo capitolo delude per certi versi, ma stupisce per altri. Da vedere, ma solo dopo gli altri due, per capirlo.
Non è un film piacevole, “Clerks III”: è un raccontare triste, arrabbiato, sconfitto, eppure il cinema di Kevin Smith resta un bene rifugio: dopo una dozzina d’anni di "pausa", inframmezzati da lavori autoconclusivi (tra i quali “Red State”, forse il suo capolavoro) e dalla True North Trilogy non ancora conclusa (“Tusk”, “Yoga… leggi tutto
Terzo e ultimo capitolo di una saga non proprio convenzionale, in cui ogni atto è un po' a sè stante. Il primo, totalmente in sordina in Italia, girato in bianco e nero, e opera primissima di Kevin Smith, è una sorta di autobiografia, mentre il secondo, non a caso non più ambientato nel negozio dove il regista aveva lavorato, innova, trova il colore e gira attorno… leggi tutto
A prescindere dall'anno di distribuzione, i venti (in verità 30) titoli (di film, serie e tutto quello che sta in mezzo e oltre i due estremi) migliori cui ho assistito e/o dei quali ho scritto su FilmTV.it…
Non è un film piacevole, “Clerks III”: è un raccontare triste, arrabbiato, sconfitto, eppure il cinema di Kevin Smith resta un bene rifugio: dopo una dozzina d’anni di "pausa", inframmezzati da lavori autoconclusivi (tra i quali “Red State”, forse il suo capolavoro) e dalla True North Trilogy non ancora conclusa (“Tusk”, “Yoga…
Come se la cavano gli eterni commessi Dante e Randall nel 2022? A quasi trent'anni dal loro ingresso nel mondo del lavoro, le cose non sembrano molto diverse; sono però cambiati loro, fisicamente, tanto che un giorno Randall viene sorpreso da un infarto. Salvato per il rotto della cuffia, Randall decide di voler diventare un regista per raccontare la storia della sua vita. Che è,…
Terzo e ultimo capitolo di una saga non proprio convenzionale, in cui ogni atto è un po' a sè stante. Il primo, totalmente in sordina in Italia, girato in bianco e nero, e opera primissima di Kevin Smith, è una sorta di autobiografia, mentre il secondo, non a caso non più ambientato nel negozio dove il regista aveva lavorato, innova, trova il colore e gira attorno…
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Commenti (8) vedi tutti
Senza lode ne infamia.
commento di gruvierazView Askewniverse: Dante, Randal, Becky, Elias, Milly, Blockchain Coltrane, Veronica, Emma, Jay e Silent Bob nel linklateriano meta/multi-verso: Be Kind Rewind!
leggi la recensione completa di mckQuasi impossibile ripetere la particolare alchimia del primo "Clerks", esempio tipico di film indie capace di diventare senza volerlo un cult di riferimento. Ad ogni modo, l'idea di innestare continuamente film dentro al film, compreso quello che stanno girando Randal e Dante, rende questo terzo capitolo abbastanza gradevole. Ma nulla di che.
commento di Peppe ComuneKevin Smith ormai in caduta libera. Il film nel film? Niente di più trito e ritrito e banale. Nessuno sentiva il bisogno di un Clerks pre-senile.
commento di moviemanIl film non l'ho visto (per intero), quindi ammetto che mettere voto e mini recensione non sia proprio correttissimo. Comunque, sono riuscito a guardare primi 15 minuti circa: personaggi e situazioni fin da subito piuttosto demenziali, battute in buona parte comprensibili solo a un certo pubblico statunitense. Mi è sembrata una scemenza totale.
commento di green70Un pò più politicamente corretto dei precedenti svelandone il sotto-testo esistenziale profondo che finisce di rischiare la didascalia, però tutto questo viene in parte evitato in un film fatto nel film (metafilm) recuperando tutto quello che resta sin dal primo Clerks, nell'essenza per sempre. Val. 8/10
commento di logosKevin Smith riesce a divertire ed a commuovere anche con ques'ultimo capitolo
commento di SladkiiQuasi come Amici miei, si chiude qui una saga con più amarezza che ironia. Le risate scanzonate cedono il passo all'età che avanza, alla sconfitta dei sogni e a una realtà che disillude. A sorpresa, più dramma che commedia, questo ultimo capitolo delude per certi versi, ma stupisce per altri. Da vedere, ma solo dopo gli altri due, per capirlo.
leggi la recensione completa di Souther78