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Il sol dell'avvenire

Regia di Nanni Moretti vedi scheda film

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La recensione su Il sol dell'avvenire

di LAMPUR
3 stelle

Nanni Moretti

Il sol dell'avvenire (2023): Nanni Moretti

Sui titoli di coda viene specificato che nessuno animale è stato maltrattato, molti spettatori sì, invece.
Magari quelli più affezionati, quelli usciti male da Tre piani e che rivolevano, chessò,  Palombella rossa.
E invece si beccano un bignamino assemblato senza criterio, con l’insistita parlata catatonica (ma lo fa anche in privato?); cadenzasse anche Aretha Franklin allora, invece di stonarla soltanto, o magari le danze dervisce e le canzoni di Noemi cui costringe troupe e comparse in una sorta di allineamento emozionale sulle corde dell'Unico Regista Possibile.  
Tutto fuori tempo e luogo,  con la risatina sollecitata, come con l’attore che all’inizio si stupisce che in Italia siano esistiti davvero i comunisti o la botta d'insofferenza sui sabot, e già lì capisci che il film sarà tutto asincrono, tutto un ripescare (tranne la Nutella, chissà forse sarebbe stata troppo what the fuck) tutto un forzare, come il set del filmucolo prodotto dalla moglie, bloccato irrealmente per otto ore dissertando sull’etica della violenza (a Tarantino scippiamo solo i finali con la Storia ribaltata..).

Si insiste su questa idea di metacinema ormai sdoganata proprio da Netflix; si, la piattaforma maltrattata vista in 190 Paesi, contro Moretti visto in 190 paesi (del Lazio e della Lombardia), con la Storia che si pente solo ora di essere stata filosovietica (in epoca più recente poi, ci volle Occhetto per togliere il comunismo dal nome del partito), i quarticcioli di cartapesta (non c’era una periferia vera dove girare? Il Moretti mi sta diventando esigente.. dall’ iniziale autarchia agli elefanti ai Fori Imperiali..)

Invece di Palombella rossa ritrovo vaghe tracce solo nel circo e nelle bracciate stanche che vorrebbero girare Il nuotatore, ma che ormai possono solo suggerire baci nel sogno di un ulteriore film nel film, mentre li negano nell'altro film nel film, che magari avrebbe dovuto girare quarant’anni fa, invece di fare giusto qualche “girotondo”..

 "Non posso girare un film ogni cinque anni" si lamenta il nostro, ma è proprio lì che tendo ad approvare il lasso temporale circa un eventuale prossimo suo. Tanto nel frattempo riesce a cadenzarsi fiaccamente anche in apparizioni surreali come ne Il Colibrì della Archibugi..

Siamo al livello del Woody Allen che trova degli alter ego copie conformi e narrazioni stantie e senza più brio, tra un po’ anche Nanni cercherà un suo feticcio (spero non Silvio Orlando, parla troppo veloce) e si riproporrà nella copia ricopiata di se stesso chiamandosi giusto a salutare come una figurina sui titoli di coda, in una parata di vecchie glorie e comparse..  è a questo punto che si gualciscono anche le poche battute valide, disperse e affogate, loro malgrado, da vagonate di citazionismi e autoreferenzialità superflue.

“..e gli antidepressivi - La crema per il viso ce l’hai? - Scusa ma usi gli antidepressivi? Certo come faccio a girare con la Buy altrimenti”

 

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