Regia di Nanni Moretti vedi scheda film
In arte l' etica conta più della estetica ? Che idea...
Scrivendo e girando cinema - intendo fiction - è buona cosa ravvivare con sceneggiature e/o regie ricche di creatività i soggetti che, come questo, poco o nulla si allontanano dallo spunto di partenza.
Non è sufficiente una prevedibile e diligente galleria di caratteri parodizzati senza grande estro; meglio, con estro che, consunto dal sovrautilizzo, è ormai maniera. Non sfugge all' usura pure il regista Giovanni, centro di gravità della vicenda animato dall' eterno, immutabile corredo di tenere manie e fissazioni. Personaggi carenti di carne ed ossa gli orbitano intorno come stereotipata campionatura di mentalità e modi di stare nel mondo.
Tutto ciò, unitamente alla supremazia dell' etica sulla estetica - in odore di edificante catechesi laica - predicata in una scena tirata troppo per le lunghe, genera un film che finisce con l' essere più saggio tra il costume e il politico metodicamente compilato, ciascuno giudichi quanto semplicistico o approfondito, che narrazione o racconto morale.
Tra il pubblico le risatine, non molte a dire il vero, suonano atto dovuto, prescritta liturgia dell' essere al cinema a vedere un Moretti, risposte rituali dei fedeli all' officiante.
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