Regia di Federico Di Cicilia vedi scheda film
Doppio esordio di un regista-attore romano d’adozione, ma che sfoggia ancora un vivo e originario dialetto calabrese (ed è la sua nota sicuramente più simpatica). La storia è quella di Faustino, un giovane disoccupato ipocondriaco. I genitori sono morti nell’esplosione della casa, e lui staziona al pronto soccorso per essere pronto in caso di malessere. Conosce una donna bella e indipendente, single con figlia, e dovrebbe finalmente decidersi a crescere. Come regista e sceneggiatore, Federico Di Cicilia orchestra intorno alla vicenda centrale un altro paio di coppie di personaggi, ma non ha fiato per reggerne nemmeno una, e si abbandona a qualche goffa parentesi surreale e ad azzardi di doppiaggio “creativo”. Come attore, dovrebbe reggere il film tutto sulle sue spalle, ma non fa che parlarsi addosso. Piuttosto, sarebbe ora di sfruttare decentemente al cinema Paola Cortellesi, evitando che si inflazioni inesorabilmente in commediole di second’ordine.
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